Champions donne, Barça per il bis: contro il Lione si fa la storia. E Torino applaude

Nello stadio della Juve stasera alle 19 finale con le stelle in campo: la catalana Putellas, Pallone d’oro, di fronte alla leggenda Hegerberg

Sfida stellare stasera all’Allianz Stadium di Torino fra Barcellona e Lione. Dopo Reggio Emilia nel 2016, l’Italia torna a ospitare una finale di Champions femminile. In campo dalle 19 le squadre più forti del continente, remake della finale del 2019 vinta 4-1 dalle francesi. Il Barcellona è campione in carica e vive uno straordinario momento di forma. Ha ammazzato la Liga con trenta vittorie su trenta partite e, a parte la sconfitta nel ritorno della semifinale contro il Wolfsburg, con qualificazione ipotecata dal 5-1 dell’andata, vince consecutivamente da 45 match.

Esperienza

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Ma il Lione è ancora primo nel ranking Uefa e oggi disputerà la sua decima finale del torneo, che si è aggiudicato sette volte, un record. Così come da primato, oltre alle presenze in finale e semifinale, sono i gol segnati e la più lunga striscia di imbattibilità. Inoltre, è di Melvine Malard la prima storica rete nella fase a gironi che ha debuttato quest’anno, mentre in semifinale Wendie Renard è diventata la prima a tagliare il traguardo delle cento presenze; anche il club è l’unico in tripla cifra di gare nel torneo. Le francesi hanno vinto tutti e tre i precedenti, la finale del 2019 e il doppio quarto del 2018. «Per me è una finale 50-50 – ha detto la capitana Renard – , non c’è una favorita. Il Barcellona è una grande squadra, sono i campioni in carica e abbiamo molto rispetto per loro. Ma la nostra storia non si cancella e siamo qui per scrivere un altro grande capitolo».

Alexia totale

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Stasera riflettori puntati sulle stelle Alexia Putellas e Ada Hegerberg. Giocatrici diverse ma tremendamente letali. La capitana del Barcellona Putellas incarna la modernità guardiolesca. È una giocatrice “senza ruolo” che ama galleggiare fra centrocampo e attacco. Solo per rendere l’idea poiché i paragoni uomini-donne nel calcio sono giustamente tabù, la sua sfera d’influenza ricorda quella di De Bruyne nel Manchester City. Il suo spiccato senso del gol le ha permesso nel 2021 di vincere il Pallone d’oro e tutti i maggiori premi individuali: Fifa, Uefa, Globe Soccer. Alexia guida l’attuale classifica marcatrici della Champions 2021-22 con dieci reti insieme a Tabea Wassmuth del Wolfsburg, ulteriore spinta, stasera, per un altro grande traguardo. “Abbiamo fatto una bellissima stagione – ha detto Putellas ieri in conferenza stampa -. Sentiamo l’energia dei nostri tifosi. Vogliamo riportare a casa la Champions conquistata lo scorso anno”.

Ada nella storia

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La norvegese Hegerberg è invece un’attaccante pura, tecnica, potente e mobile allo stesso tempo. Pallone d’oro 2018, è reduce da un lungo infortunio e anche per lei la finale di Torino è una grande opportunità per rendere “perfetto” il suo incredibile record di 58 gol segnati in 59 presenze di Champions. Ada è un vero spauracchio per il Barcellona: nella finale del 2019 vinta dal Lione 4-1 segnò tre gol in 16 minuti nel primo tempo. In totale ha giocato quattro finali vincendole tutte, segnando nel complesso cinque reti. È stata capocannoniera in due edizioni, 2015-16 e 2017-18. In quest’ultima ha fatto registrare il record di reti in una edizione: 15. E l’Italia le porta bene. Nel 2016 a Reggio Emilia con il Lione batté il Wolfsburg ai rigori, suo il gol dell’1-1 nei tempi regolamentari.

Artefici dello sviluppo

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Tra le tantissime personalità presenti in tribuna anche la sindaca di Barcellona Ada Colau, che ha confermato l’allestimento di un maxischermo in Plaça de Catalunya per le decine di migliaia di concittadini appassionati del Barça indipendentemente dal genere. A fare gli onori di casa ci sarà il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, che tanto si è speso per la crescita del femminile in Italia. “Non c’è cornice migliore di Torino per ospitare questa splendida partita – ha detto con orgoglio Gravina –, lo spettacolo sarà garantito dalle due migliori formazioni europee. È stata una stagione in cui il calcio femminile si è definitivamente consacrato”. Al suo fianco il numero uno della Uefa Aleksander Ceferin, che stasera scenderà dalla tribuna per premiare le ragazze. Colui che a livello globale ha creduto e fatto più di tutti per lo sviluppo del movimento aumentando gli investimenti, modificando il format e centralizzando i diritti televisivi. Stasera Torino ne raccoglierà i frutti.

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