Cessioni e prestiti: come hanno aiutato il mercato. E se Paquetà lasciasse Lione…

Maldini e Massara sono stati tra i più attivi sul fronte uscite, utili per alleggerire le casse della società. E per dare maggiore slancio alla campagna acquisti e ai rinnovi contrattuali da definire

Il grande colpo è arrivato, è sbarcato a Milano, si è visto in allenamento e in campo con i nuovi compagni di squadra: subito assist, prime accelerate, poi la tripletta nella partitella contro la Pergolettese e infine l’esordio a San Siro, contro l’Udinese, arrivato al 71′. Charles De Ketelaere ha usato i venti minuti di passerella finale per raccontare chi è e che cosa può fare. Il tormentone dell’estate rossonera si è dunque concluso nel migliore dei modi, ma il mercato non è concluso: manca ancora l’innesto a centrocampo e c’è anche il capitolo difesa (si pensa a Tanganga o a Diallo, con N’Dicka sullo sfondo).

Inizia a muoversi qualcosa sul fronte dei rinnovi. Tomori può fare da apripista: il difensore inglese ha rinnovato il suo contratto, che sarebbe scaduto nel 2025, fino al 2027 con un aumento sull’ingaggio. Ancora nessuna fumata bianca, invece, per Leao, senza dimenticare anche i contratti sul tavolo di Bennacer e Tonali che richiedono un adeguamento e un prolungamento. Ma cosa rende possibili le mosse rossonere sul mercato, visto il budget limitato a disposizione, consumato quasi tutto per arrivare a CDK? L’attenzione ai conti, con un occhio puntato sui risparmi derivanti dalle uscite.

TRA RINNOVI, ACQUISTI E CESSIONI

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Il Milan è costantemente a lavoro per le cessioni di alcuni giocatori diventati esuberi in squadra, oppure non più principali nelle trame di gioco di mister Pioli. Per alcuni giovani, invece, Maldini e Massara hanno studiato un piano crescita molto accurato: monitorare i propri gioielli della Primavera (ora un po’ cresciuti) facendoli giocare in prestito tra squadre di Serie A e di Serie B. Sempre nell’ottica della sostenibilità dei conti: evitare spese folli e puntare sull’auto-finanziamento per acquisti funzionali al gioco della squadra.

LE USCITE UFFICIALI

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Non tenendo conto dei risparmi dai mancati rinnovi di Romagnoli (5,5 milioni di ingaggio nell’ultima stagione) e di Kessie (2,2 milioni di ingaggio), oltre al rinnovo a ribasso di Ibrahimovic (da 7 milioni percepiti a 1 milione più bonus), il Milan, comunque, grazie alle cessioni ufficializzate di Maldini (circa 300 mila euro l’ingaggio), Caldara (circa 2,2 milioni di euro l’ingaggio), Castillejo (circa 1,5 milioni l’ingaggio), Colombo (circa 300mila euro l’ingaggio), Nasti (circa 100mila euro l’ingaggio), Brescianini (circa 100mila euro l’ingaggio), Tsadjout(circa 100mila euro l’ingaggio), Plizzari (circa 300mila euro l’ingaggio) e Duarte (circa 900mila euro l’ingaggio) è riuscito a risparmiare un totale di 10.440.000 (considerando però il lordo indicato poi nella tabella sottostante).

Se poi si dovesse anche contare il cartellino di Duarte, che l’Istanbul Basaksehir ha pagato 2,2 milioni di euro (oltre al 40% sulla futura rivendita), si arriverebbe a circa 12.640.00 milioni di “tesoretto”.

Non una cifra esorbitante, vero, ma comunque fondamentale per un Milan che, come detto è particolarmente attento ai dettagli e si vede anche dalle formule che la squad dell’MM utilizza quando acquista o vende i calciatori: bonus o percentuali sulla futura rivendita, come è avvenuto anche per Hauge. A tal proposito, a questi calcoli si potrebbe inserire l’ultimo guadagno fatto dalla società rossonera. Grazie alla vittoria dell’Europa League da parte dell’Eintracht, il Milan ha ottenuto altri 3 milioni dalla cessione dell’esterno norvegese. E quindi il conto sale a poco più di 15,5 milioni di euro.

Ecco tutti i risparmi già certi che il Milan ha ottenuto

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