Cercasi star per il Giro d’Italia, mancheranno i tre tenori: Pogacar, Roglic, Bernal. E anche Caruso e Colbrelli

Giro d’Italia, è caccia aperta ai big del ciclismo. Gli organizzatori del Giro (6-29 maggio) sono preoccupati. Stanno ricevendo molti no.

È vero che c’è ancora un buon margine di tempo per rimediare e che il tracciato della Corsa Rosa è ben fatto, invitante. In tutto 21 tappe, dalla Calabria al Friuli. Con 9 frazioni che hanno un dislivello superiore ai 3.000 metri.

Come l’Aprica, sua maestà il Mortirolo ( con la salita-totem di Pantani e Contador), la Marmolada, il mitico Pordoi ( alias Cima Coppi, 2.239 metri); passaggi iconici che hanno fatto la storia del ciclismo mondiale.

Chi ha detto no al Giro d’Italia 2022

In testa i tre tenori: Pogacar, Roglic, Bernal e i due guerrieri della stagione scorsa: Caruso e Colbrelli. Non ci sarà nemmeno Filippo Ganna che punta al  Tour e alle classiche. Ma la sua agenda non è ancora chiusa; è saltata a gennaio l’Argentina e il programma è da rimodulare. 

Si vedrà. Fermo restando il tentativo del record dell’ora ad agosto. Spiace la rinuncia di Pogacar, autentica stella, capace di vincere due Tour de France consecutivi prima dei 23 anni più  Liegi e Lombardia. Debutterà al Giro delle Fiandre, lo vedremo alla Sanremo, alla Vuelta.

Ma non alla Corsa Rosa. E mancherà il funambolico Julien Alaphilippe, campione del mondo a Imola (2020) e Leuven (2021). D’accordo, non farà il Giro ma la sua primavera sarà comunque italiana. Certa la sua partecipazione a tre corse importanti: Strade bianche, Tirreno-Adriatico e Milano-Sanremo.

Hanno detto sì al Giro

 Anzitutto ci saranno Nibali e l’ecuadoriano Carapaz che il Giro lo hanno già vinto e lo hanno nel cuore. Certa la partecipazione dell’Astana che punta tutto su Miguel Angel Lopez supportato dal fido David De La Cruz.

Ci saranno anche forti corridori come Richie Porte, Tao Geoghegan Hart, Joao Almeida, Simon Yates , Pello Bilbao, Gino Mader, Tom Domoulin. Indeciso Roman Bardet. E indecisi David Gaudu e Thibaut Pinot, ma uno dei due ci sarà.

A sorpresa ha annunciato la sua partecipazione il sempiterno Alejandro Valverde. Ok anche da parte di Ciccone e Mollema. E i velocisti? Sicuri  Cavendish, Elia Viviani e Giacomo Nizzolo; probabili Ackermann, Sam Bennet, Demare, Caleb Ewan.

La corazzata UAE TeamEmirates  – che schiera cinque italiani (Covi, Formolo, Trentin , Troia, Ulissi) e che ha un budget di 34 milioni di euro ed uno staff completo di 102 persone – punta ogni chance su Fernando Gaviria, il fulmine d’Argentina. Tranciante l’ex c.t. Cassani: “ Calma. Mancano ancora quattro mesi e con la pandemia in corso sono lunghi. Ne vedremo ancora delle belle “.

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