Centrocampo Juve: tra McKennie, Rabiot e Ramsey uno è di troppo

In attesa di Locatelli il gallese era l’uscita designata, ma la difficoltà a trovare una sistemazione e la sua volontà consigliano di valutare le alternative

La strada maestra era la cessione di Aaron Ramsey, per vari motivi: l’ingaggio, la plusvalenza, la discontinuità per i problemi fisici. Ma la difficoltà a trovargli una nuova sistemazione (per quanto prende, per la sua quotazione attuale sul mercato) sommata alla sua volontà di restare in bianconero, recentemente ribadita, impongono di pensare alle alternative. Con la sua permanenza e l’arrivo di Locatelli, e ci sarebbe anche Fagioli, uno là al centro della Juve è di troppo: con Bentancur e Arthur per motivi diversi virtualmente incedibili per ragioni di bilancio, nel centrocampo bianconero restano in tre per due posti. E se non parte il gallese, le posizioni da valutare restano quelle di Rabiot e McKennie.

IL BORSINO DI RABIOT

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Permangono le ragioni per cui prima del cambio in panchina la partenza del francese era vista come la cessione perfetta: alleggerirebbe il monte stipendi di un ingaggio pesante e farebbe bene al bilancio anche perché arrivato a parametro zero. Ma se l’estate in nazionale è stata una superba vetrina, l’eliminazione precoce della Francia ne ha evidentemente ridotto il tempo di esposizione. Il centro del ragionamento, poi, è che Adrien Rabiot rientra nel progetto tecnico di Max Allegri, che lo vede mezzala alla sinistra di Locatelli. Ma un uomo senza dogmi come il livornese è il primo a comprendere la realpolitik delle occasioni di mercato, se dovessero venire fuori.

IL BORSINO DI MCKENNIE

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Inverso il discorso per Weston McKennie. Che ha minori possibilità di mercato, o almeno minori nella prospettiva di un giocatore il cui arrivo dallo Schalke è costato circa 30 milioni e per la cui partenza è dunque necessario considerare valutazioni da questa cifra in su, e la seconda parte della sua stagione tra i problemi fisici all’anca e a una professionalità a tutto tondo ancora da consolidare (oltre alla celebre cena galeotta, si ricordano anche i riferimenti di Pirlo alla sua alimentazione) non ha aiutato a tenerne alta la quotazione visto anche il calo sul campo. Ma se Allegri ha già cucito un vestito addosso a Rabiot, non è chiaro invece quale posizione avrebbe l’americano nella Juve di Max: esterno con licenza di svariare come con Pirlo? Anche lui mezzala? Trequartista di rottura? O magari qualcuno a cui nelle valutazioni tecniche si può rinunciare?

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