Centrocampo Juve, l’operazione recupero passa (anche) da Arthur

Chi scende e chi sale dei giocatori discussi nella scorsa stagione: solo Bernardeschi ha dato decisi segnali di crescita. Il gol è un problema irrisolto, a partire da McKennie

Se l’attacco va verso il pieno recupero di tutti i suoi effettivi, il centrocampo è comunque in via di… riempimento. E dunque a breve Allegri potrà allargare le sue possibilità di scelta. Ramsey infatti ha risposto alla convocazione del Galles e dunque dovrebbe essere a disposizione al termine degli impegni di Nazionale, mentre Arthur, operato in luglio, ha ufficialmente terminato la convalescenza con la panchina nel derby. Sui social il brasiliano posta foto di allenamento individuale e messaggi di grande entusiasmo in vista del rientro: questi giorni di pausa sono per lui un’ulteriore occasione per lavorare sulla condizione atletica, visto che anche prima dell’operazione era stato parecchio fermo, condizionato dal dolore alla cartilagine che lo ha costretto a giocare a singhiozzo da metà dicembre in poi.

L’ora delle scelte

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Dopo che l’esperimento di Ramsey regista non ha dato grandi risultati, ora le attese si concentrano su Arthur, che ha un profilo già in partenza più adatto a ricoprire il ruolo, in coabitazione con Locatelli, nel frattempo diventato il faro del centrocampo bianconero. Se l’assemblaggio fra i due funzionerà, è probabile che Allegri inizi a ragionare in chiave di quel 4-2-3-1 che potrebbe diventare l’impianto-base della squadra. Senza mandare in archivio l’attuale 4-4-2, che pur appoggiandosi a un centrocampo “storto” (cit. Allegri) ha comunque cominciato a prendere forma e volume e a dare incoraggianti segni di miglioramento. Grazie soprattutto alla crescita di Locatelli, ma anche al supporto sulla destra di Cuadrado (con Chiesa dirottato in attacco), alla quantità un po’ intermittente di Bentancur e all’apporto non sempre continuo e preciso di Rabiot, impiegato come mezzala con licenza, anzi obbligo, di inserirsi in avanti ed arrivare al tiro. Tanto che Allegri si è più volte sbilanciato sul suo conto, non nascondendo di far grande affidamento sui suoi gol. Aspettative finora mal riposte, visto che ancora nessuna rete è arrivata dal francese.

Operazione recupero

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In realtà, quello dei gol dal centrocampo è un problema irrisolto a livello di reparto: Locatelli ne ha realizzati due (in 9 presenze, esordio in campionato al 90’ con l’Udinese e Champions compresa), ma fin qui si è rivelato l’unico centrocampista in grado di trovare la via della rete oltre a Cuadrado, in questo primo scorcio di stagione impiegato praticamente sempre come esterno del reparto di mezzo. Zero reti anche per Bernardeschi, che in 5 delle 7 presenze accumulate fin qui ha giostrato da centrocampista di spinta, ma Allegri si aspettava ben altra efficacia sotto rete da un trio cui aveva apertamente lanciato la sfida: Bentancur, Rabiot e McKennie, per il quale aveva previsto un bottino da 10 reti, dopo un gol dello statunitense nel test estivo contro il Cesena. Una profezia che ora appare ben lontana dalle possibilità del texano, utilizzato fin qui in sette occasioni, ma mai decisivo e nemmeno convincente. Ecco perché ora l’attesa intorno ad Arthur è così alta: il brasiliano potrebbe essere l’unico, ora come ora, capace di far svoltare un reparto che ancora non ha trovato la quadra, pur avendo fatto registrare segnali di crescita. Se così fosse, l’operazione-recupero chiesta ad Allegri vedrebbe un secondo “ripescaggio” dei giocatori che nella scorsa stagione hanno deluso, con Bernardeschi finora unica scommessa vinta.

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