C’è la Roma, Ibra si scatena: è la sua vittima preferita in Italia

I rossoneri non segnano su azione da 4 partite. Zlatan in carriera ha collezionato 12 gol contro i giallorossi: solo al Palermo ha dato così tanti dolori

Cos’hanno in comune Antonioli, Doni, Artur, Stekelenburg e Mirante? Sono tutti portieri, fin qui è facile. Hanno giocato tutti nella Roma, e anche questo balza quasi all’occhio subito. In più, però, sono legati dal fatto di essere i portieri giallorossi “puniti” da Zlatan Ibrahimovic. Il totale di Ibra contro la Roma è addirittura di 12 centri in 20 partite: quando vede giallorosso, insomma, lo svedese carica come un toro. Se è vero che la sua vittima preferita in assoluto è il St. Etienne (17 reti), in Italia c’è soltanto una squadra perforata da Ibra quanto la Roma: il Palermo. Poi Inter e Parma con 10. Il primo dispiacere ai giallorossi lo diede nel lontano 2002, con la maglia dell’Ajax. Una vita fa.

Sotto i riflettori

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Sono giornate intense, per Ibra. C’è un Milan in flessione da rilanciare, c’è all’orizzonte la partecipazione al Festival di Sanremo che ha scatenato polemiche ormai da giorni. C’è perfino un botta e risposta con LeBron James, fresco fresco, sulla necessità di impegnarsi in politica quando si è delle superstar sportive. Insomma non si annoia, Zlatan. L’avevamo lasciato nell’abbraccio sincero a Stankovic dopo il 2-2 tra Milan e Stella Rossa, lo ritroviamo in campionato nell’ultimo match prima della settimana ligure, che sarà interrotta solo dalla sfida con l’Udinese.

Siccità

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Il Milan ha bisogno di lui ora più che mai. Perché Mandzukic non ha ancora ingranato, infastidito da vari acciacchi. Perché Leao si adatta a fare la prima punta ma di fatto non lo è. E perché la produzione offensiva degli altri uomini d’attacco è calata molto, con l’eccezione di Rebic. Proprio il croato è stato l’ultimo a segnare un gol su azione per il Diavolo: era il 7 febbraio e il Milan batteva 4-0 il Crotone. Da lì in poi un’autorete e due rigori contro la Stella Rossa, scena muta contro Spezia e Inter. È ora di cambiare passo.

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