C’è il Sassuolo, Juric carica il Toro: “Voglio una gara tosta. Praet e Brekalo sono pronti”

Il tecnico del Torino alla vigilia dell’anticipo della quarta giornata: “Loro sono una squadra consolidata che continua il lavoro di De Zerbi, dobbiamo concedere meno rispetto a quanto fatto con la Salernitana”

Dal nostro inviato  Mario Pagliara

16 settembre – Torino

Nessun dubbio né giri di parole. Juric è così, va dritto al punto. “Domani sarà un grande esame per noi contro un Sassuolo forte e tosto, sono molto curioso di vedere come il Toro risponderà dopo aver fatto una bella partita contro la Salernitana”, racconta il tecnico granata nell’incontro con i cronisti alla vigilia dell’anticipo della quarta giornata del campionato al Mapei Stadium. “Io voglio fare bene in questa partita, e non vi nascondo che ho tante aspettative. Ho tanta voglia di fare una grande partita, tosta, fatta bene. Adesso è il momento nel quale cerchiamo le conferme per andare avanti rispetto alle tante cose buone fatte domenica, ma sarà anche la partita nella quale mi aspetto dei miglioramenti”.

Alla scoperta del Toro

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C’è un concetto che Juric evidenzia: “Adesso siamo alla scoperta di quello che saremo e di ciò che potremmo diventare – racconta – . Negli ultimi anni, il problema del Toro per me non è stato psicologico, ma di qualità: non aveva le qualità tali per andare in Champions o per fare altro, ma ha fatto un percorso in linea rispetto a ciò che valeva la squadra. Adesso però è un’altra storia: sono arrivati tanti giocatori di qualità e, ripeto, ho molta curiosità di vedere domani cosa accadrà”. E quando si comincia a parlare del Sassuolo, l’allenatore croato dice: “Sarà una partita diversa rispetto a quella con la Salernitana. Loro sono una realtà consolidata, con gli stessi giocatori degli anni passati nei quali hanno fatto un grande calcio. È una squadra che continua il lavoro di De Zerbi, e ha uno dei migliori reparti di attacco del campionato. Oltre a avere grandissima qualità nel gioco, nell’uno contro uno, hanno un livello molto alto. Speriamo di metterli in difficoltà”. Rispetto al 4-0 con la Salernitana Juric si aspetta miglioramenti “nel cross, nello smarcamento, negli ultimi venti metri. E contro la Salernitana abbiamo concesso troppo pur concedendo poco tatticamente: qui voglio un netto miglioramento”.

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Tentazione Praet e Brekalo

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Sarà un venerdì di novità nell’attacco del Toro? La sensazione è che Juric sia fortemente tentato da lanciare dal primo minuto i nuovi arrivati Brekalo e Praet sulla trequarti. Il tecnico prima gioca in difesa spiegando che “abbiamo davanti queste opzioni di qualità, con quattro giocatori perché Verdi è fuori. Poi deciderò domani se far giocare dall’inizio Pjaca o Brekalo, Linetty o Praet, ma comunque durante la partita li impiegherò tutti”. Poi, riflettendo sul fatto che si gioca a distanza di quattro giorni, un pochino si sbilancia: “Dovendo giocare subito, dopo così pochi giorni, ed essendo i due ragazzi freschi, il discorso dei cambi ci sta perché in questi ruoli sulla trequarti devi avere sempre una gamba fresca. Ho la fortuna di avere uomini di qualità e di talento: Praet è arrivato l’ultimo giorno ma si vede già che la ha testa giusta, che sa muoversi. Brekalo un po’ di più, si sono quindi inseriti bene”. Restando sui singoli conferma che Izzo resterà ancora fuori dai convocati perché “ha preso una botta quindici giorni fa e non riesce a smaltirla”, mentre lancia il giovane Zima verso il bis. “Potrebbe anche giocare domani… Quando prendi un giocatore, lo metti. Zima può crescere tanto, fisicamente deve riempirsi per diventare più tosto. Ma mi ha colpito perché è uno sveglio”.

Torino bellissima

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Gli ultimi pensieri sono su di lui e sul suo rapporto che sta crescendo rapidamente con la città di Torino. “Sono molto sereno, ma lo sono dall’inizio – prosegue Juric – perché ho un gruppo che si applica tantissimo, con una disponibilità totale, il contrario di quanto mi è stato raccontato al mio arrivo. Questo è un dato di fatto che ti porta serenità”. Con le ultimissime riflessioni apre una finestra nella sua vita privata: “Ho vissuto due anni a Verona, una città che era piccolina ma un vero bijoux. Ma Torino è davvero stupenda, non me l’aspettavo così bella. Offre tanto, sono contento soprattutto per mia figlia (la seconda, ndr: la prima frequenta l’università a Milano) che va al Liceo Classico, così avrà la possibilità di aprire la mente. Io ho preso casa al centro, ma quella non è una zona che frequenterò molto: prenderò più spesso la strada di San Salvario (il quartiere torinese della movida, ndr). Quella è la zona che fa più per me”. E saluta con un sorriso.

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