Cda Milan, si dimette un consigliere. Che porta Elliott in tribunale

Salvatore Cerchione, proprietario del 4,27% di Project Redblack (la controllante del club), parla di “opacità del processo di cessione”. Potrebbe aprirsi un fronte anche in un tribunale italiano

La cessione del Milan da Elliott a RedBird, ad appena dieci giorni dall’annuncio ufficiale, è già in tribunale. Non per una questione secondaria ma per una causa depositata in Lussemburgo da Salvatore Cerchione, fino a questa mattina membro del Cda del Milan. Cerchione, proprietario del 4,27% di Project Redblack, la società che controlla il club attraverso Rossoneri Sport Investment, si è rivolto al tribunale perché ritiene che la vendita a RedBird non sia possibile senza un assenso all’unanimità di Project Redblack. Un assenso che Elliott non gli avrebbe mai chiesto. Per questo, nei prossimi giorni potrebbe aprire un secondo fronte, con una causa in un tribunale italiano. In attesa di capire se questo contenzioso possa bloccare il processo di vendita, questa mattina Cerchione si è dimesso da consigliere di amministrazione del Milan, in frattura totale con Elliott, con cui ha condiviso la gestione degli ultimi anni.

Chi è Cerchione

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Cerchione, uomo di finanza classe 1971, è uno dei due fondatori di Blue Skye, il fondo che è attualmente azionista di minoranza del Milan, essendo in possesso del 4,27% di Project Redblack, la società che controlla il club attraverso Rossoneri Sport Investment. Cerchione aveva un posto nel consiglio di amministrazione del Milan da luglio 2018, i giorni in cui Elliott ha assunto il controllo del club da Li Yonghong. Ora lamenta di non essere stato adeguatamente informato e chiamato in causa da Elliott, nonostante sue reiterate richieste. Nelle ultime ore, Cerchione ha criticato Elliott anche con una dichiarazione al Financial Times in cui ha parlato di “opacità del processo di cessione”. Le sue parole: “Siamo confusi sui reali motivi dietro la cessione del club, specialmente con un futuro così luminoso all’orizzonte”.

La situazione

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Cerchione, insomma, riporta alla stretta attualità il tema dei rapporti tra Elliott e RedBird e in particolare la centralità di Elliott nel futuro del Milan. Elliott, come noto da giorni, si è accordato con RedBird per una valutazione del Milan pari a 1,2 miliardi di euro, ha finanziato il compratore con un prestito – secondo Il Sole 24 Ore e Financial Times pari a 600 milioni, secondo fonti vicine a Elliott di una cifra molto inferiore – e resterà nel club rossonero come socio di minoranza, con alcuni rappresentanti nel consiglio di amministrazione. Inoltre, le indiscrezioni sulla possibilità che Paolo Scaroni rimanga presidente del club anche con la nuova gestione sono diffuse. Nello stesso comunicato di acquisizione del Milan da parte di RedBird si parlava di una “partnership tra RedBird ed Elliott che darà continuità ai progressi compiuti sotto la guida di Elliott negli ultimi quattro anni”.

E adesso?

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In attesa degli sviluppi legali della questione, quindi, il cda del Milan perde un componente. Gli altri, assieme al presidente Paolo Scaroni e all’a.d. Ivan Gazidis, sono Marco Patuano, Alfredo Craca, Giorgio Furlani, Stefano Cocirio, Massimo Ferrari e Gordon Singer. Il tema, a questo punto, è capire che cosa accadrà in sede legale, se il processo di vendita possa essere ostacolato prima del closing, il passaggio definitivo di consegne previsto per settembre. L’operatività del club, su mercato e gestione corrente, ovviamente non viene influenzata e continuerà come negli scorsi mesi.

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