Cavani: “A Valencia voglio essere il migliore di sempre”

Edinson Cavani si è presentato come nuovo attaccante del Valencia di Gennaro Gattuso. Un grande acquisto a patto che la punta uruguayana riesca a vestire i panni del Matador. Il 35enne ha firmato per due anni dopo aver chiuso la sua avventura con il Manchester United. Non affretterà però il suo rientro visto che non gioca da più di due mesi: “Ma mi sono allenato da solo”. Spiega che è stato facile scegliere il Valencia: “Ce l’avevo già in testa perché è un grande club”.

Cavani: “L’incertezza e la paura ti fanno dare il meglio”

Ammette quali sono le sensazioni quando scende in campo, con qualunque maglia: “Hai sempre quella sensazione dentro la pancia quando esci a giocare. Quell’incertezza, quella paura che ti fanno dare il meglio di te. Come si fa a rimanere competitivi? E’ una sfida come tante che ho avuto nella mia carriera”. Ha scelto il numero 7: “Mentirei se dicessi che non mi piace nessun numero, ma non è un peso sulla maglia. È solo un numero su una casacca, con buona pace dei giocatori che hanno indossato lo stesso numero. Non andrei mai da nessuna parte a reclamare un numero se appartenesse già a qualche compagno di squadra”.

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Cavani: “Non sono tifoso di nessuna squadra”

Cavani spiega: “Quando hai voglia di competere, sono tutte sfide. Nel momento in cui indosso la maglia della squadra, sono un tifoso di quel club. Ma non tifo per nessuno. Sento questa sfida allo stesso modo di prima. Mi diverto a modo mio”. Conferma di aver ricevuto altre offerte: “Ma avevo in testa il Valencia perché so che è un grande club e una grande città. Fosse stato per soldi, sarei andato da un’altra parte. C’erano altri sentimenti che mi hanno attirato qui”.

Avrà una responsabilità in più verso i giovani: “Hai una carriera alle spalle e ti sei guadagnato il loro rispetto per quello che hai fatto, per come sei. Ci sono giovani che osservano per cui bisogna essere un esempio”.

Cavani: “Fenomeno? No, ma compenso con il lavoro”

“Non mi sono mai sentito un fenomeno con qualità straordinarie, ma ho sempre compensato con il lavoro. Ho fatto molti sacrifici per ottenere ciò che ho ottenuto”. Prima di lui, c’era un altro Matador, un certo Kempes, ma Cavani dice: “Non ho mai voluto essere come nessuno. Ho lavorato per essere al massimo livello e per dare il massimo. Mi sono guadagnato il mio nome. Voglio essere in campo il prima possibile, farò sempre del mio meglio perché voglio restituire al club la fiducia che mi ha mostrato. Lavoro per essere al top, non mi piace competere a cinque o sei, ma a dieci”.

Cavani: “Importante sapere chi è Gattuso e cosa gli piace”

Non è stato Gennaro Gattuso a portarlo materialmente a Valencia: “Come dicevo prima, ho deciso perché questo è un grande club. Ma era importante che io sappia chi è Gattuso, e quali cose gli piacciono”.

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