TORINO – «Locatelli alla Juve magari si farà in estate». La profezia invernale di Stefano Castelnovo (intervista a Tuttosport del 10 gennaio 2021) si è avverata. Più che un indovino, l’agente del neojuventino si è rivelato uno dei principali registi dell’infinita trattativa tra Juventus e Sassuolo assieme al dg bianconero Federico Cherubini e ai dirigenti neroverdi Giovanni Carnevali e Giovanni Rossi.
Buongiorno Castelnovo, dopo due mesi di discussioni e cinque incontri (contando soltanto quelli tra i due club), come si sente adesso che finalmente Locatelli si è presentato ufficialmente alla Juventus?
«Due mesi? (risata). È da un anno e mezzo, in realtà, che abbiamo cominciato a lavorare e trattare per portare Manuel in bianconero. Già Paratici avrebbe voluto Locatelli. Poi Cherubini, in questo mercato, è stato bravo a portare a termine l’operazione. E non è stato uno scherzo, tutt’altro: Carnevali si è confermato un ottimo venditore»
Eppure c’è anche chi pensa il contrario, visto che per i primi due anni il prestito sarà gratuito.
«Chi pensa che Carnevali abbia regalato Manuel alla Juventus forse ha letto male il comunicato ufficiale e i dettagli dell’affare»
Prestito biennale gratuito, riscatto a 25 milioni, 12.5 milioni di eventuali bonus: totale 37.5 milioni. E siamo ai tempi del Covid…
«Esatto. Realizzare un’operazione di questa portata, quasi 40 milioni, in un momento drammatico a livello economico per tutto il mondo – e in modo particolare per il calcio italiano – era tutto tranne che semplice».
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La trattativa, oltre che lunga due mesi, ha vissuto di alti, bassi e anche di qualche irrigidimento tra le società: ha mai temuto che potesse saltare tutto?
«Sinceramente, no. La Juventus ha sempre voluto Locatelli e Cherubini, che si è dimostrato un abile e paziente negoziatore, fin dal giorno del suo insediamento a capo dell’area sportiva bianconera è stato chiaro con noi: Manuel è la nostra priorità e presto o tardi lo prendiamo».
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Adesso Locatelli è contentissimo, ma avrà anche una bella pressione addosso. Teme un contraccolpo, visto quanto era accaduto ai tempi del Milan?
«No, assolutamente. Manuel non è più un ragazzino di 18 anni e lo ha confermato all’Europeo, dove ha dimostrato grande personalità. Come ho detto a lui: hai voluto a tutti i costi la Juventus, adesso inizia l’avventura. Il giorno della firma era felice, ma distrutto… È stata un’attesa lunga»