Cassano fa i nomi: “In A solo due giocatori forti”. E non ci sono Ronaldo e Lukaku

Poco calcio, tanto padel. Antonio Cassano, intervistato da Il Secolo XIX, racconta il suo amore per questo nuovo sport

Poco calcio, tanto padel. Antonio Cassano, intervistato da Il Secolo XIX, racconta il suo amore per questo nuovo sport, che assorbe tanto del suo tempo e che occupa un posto di rilievo ormai. Anche rispetto al ‘suo’ pallone. Ecco le sue parole:

PADEL – “Mi ci sono avvicinato per caso , pensavo fosse un gioco per sfigati. E invece me ne sono innamorato subito e adesso è diventata una dipendenza, ma di quelle belle e positive. Come quando mangi la Nutella, non ti fermeresti mai. Se avessi corso così tanto da calciatore,

avrei fatto un’altra carriera. Gioco almeno tre o quattro ore al giorno dal lunedì al sabato. La domenica riposo”.

DOMENICA CON POCHE PARTITE – “Di calcio? Poco. Il Barcellona se gioca Messi. Il City di Guardiola perché c’è sempre qualcosa da imparare. Il Leeds del Loco Bielsa perché lo adoro. In Serie A soprattutto l’Atalanta. Gasperini è unico in Italia. Propone un ottimo gioco

con calciatori medi. Samp? Il mio cuore è rimasto blucerchiato e si sa. Ma non la vedo quasi mai. Un giorno esco di casa, incontro un signore che mi dice: ‘Antonio stasera la vedi la partita?’ E io: ‘Quale?’. Era l’ultimo derby, non sapevo nemmeno che ci fosse. Poi l’ho visto, nella sua bruttezza meglio il Genoa della Samp. Ma mi sono chiesto alla fine, che roba è? Se dovessi indicare un calciatore di A che mi piace, farei fatica. Due, Ilicic che prova sempre qualcosa di diverso e Insigne”.

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