La Corte d’Appello federale presieduta da Mario Luigi Torsello si è pronunciata oggi sulla vicenda scommesse che portò al deferimento dei calciatori Gaetano Letizia, Enrico Brignola (i primi due prosciolti dal tribunale federale), Christian Pastina e Francesco Forte, il filone d’indagine attivato dalla procura di Benevento dopo i casi che coinvolsero ai massimi livelli Fagioli e Tonali nella passata stagione. In primo grado Pastina aveva subito una squalifica di due anni, mentre Forte di 9 mesi. L’Appello, pur mantenendo la durata formale dell’inibizione, l’ha di fatto dimezzata da un punto di vista sostanziale.
Le nuove squalifiche
I 9 mesi di Forte sono diventati 5 mesi di allontanamento dai campi e 4 commutabili in sanzioni alternative, le stesse prescritte a Tonali e Fagioli che parteciparono a una serie di incontri per parlare ai giovani di ludopatia e rischi del betting. Accolto in parte anche il reclamo di Pastina, che vede scendere la sanzione per le scommesse illecite di 24 mesi a 12 di stop totale e altri 12 di pene alternative nei quali potrà tornare a giocare. Lo sconto è anche economico: la multua di Forte scende da 6 mila a 5 mila euro, quella di Pastina da 15 mila a 10 mila. Tra dieci giorni saranno note le motivazioni della sentenza, successivamente un eventuale nuovo reclamo potrà essere presentato al Collegio di Garanzia presso il Coni, terzo e ultimo grado del giudizio sportivo.
Linea comune
Anche la Corte d’Appello ha mantenuto la stessa linea del tribunale federale, che aveva quasi del tutto ribaltato le richieste iniziali della procura federale. La procura chiedeva infatti per Letizia e Brignola rispettivamente uno stop di tre anni e sei mesi e di tre anni (entrambi assolti), apprezzando al tempo stesso il tentativo di collaborazione di Pastina e Forte, per i quali aveva chiesto invece due anni più uno commutato in prescrizioni alternative (Pastina) e sei mesi più altrettanti di servizi sociali (Forte).
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