Caso Lazio-Torino, l’avvocato Gentile: “Vogliamo il 3-0 a tavolino”

ROMA – Gianmichele Gentile, avvocato della Lazio, annuncia ogni tipo di ricorso da parte del club biancoceleste per avere il successo a tavolino contro il Torino, per il match non disputato il 2 marzo scorso: “C’è la necessità di capire cosa è successo con il provvedimento dell’ASL perché non è chiaro – dice il legale all’emittente Radio Punto Nuovo – lo stesso giudice sportivo ha rilevato questo. La Lazio andrà fino al terzo grado e anche oltre? Sì. Il problema riguarda il protocollo, i provvedimenti della Lega e della Figc perché, se la disciplina è legata a un’autorità che viene dall’esterno per cui l’ASL dice che non si gioca, vuol dire che non si gioca. A quel punto qualunque cosa dica l’Asl, l’autorità sportiva non può sindacare. Allora quello che è il principio sindacale, cioè l’autonomia dell’ordinamento sportivo rispetto allo Stato, crea una turbolenza. A quel punto l’ordinamento sportivo muore. Non può sindacare quel provvedimento e non può vedere se quel provvedimento è giusto o meno“.

I rapporti tra Lotito e Cairo

Non è un problema di contrasto tra Cairo e Lotito – prosegue Gentile – è un problema più ampio: si tratta di capire quello che deve fare il campionato in situazioni come questa. Rapporti tesi tra Cairo e Lotito? Se i due presidenti si scontrano non riguarda l’ordinamento giuridico. Io dico che c’è un buco nell’ordinamento sportivo per quanto riguarda la disciplina covid, la disciplina d’emergenza. I provvedimenti emanati fino ad oggi dall’ordinamento sportivo non risolvono il problema. Il Napoli aveva una situazione che era precipitata il giorno prima. Qui c’era una situazione che durava da una settimana e si era risolta. Mi chiedo: quale controllo si può fare sul provvedimento dell’ASL?! Cosa si deve fare, si ferma tutto?! Si ferma tutto. Si ferma il campionato? No. Io dico che nel momento in cui arriva un provvedimento di un’Asl che dice che la squadra non può partire, e che io non posso sindacare, questo vuol dire che altri potrebbero farlo e si crea un problema”.

L’altro caso con il Torino

Gentile fa anche il punto sulla vicenda tamponi, che tocca la partita d’andata con i granata: “Il Torino ha fatto un intervento su questa vicenda per sostenere l’accusa. Ma qui c’è un problema: chi deve comunicare all’Asl i positivi. Dicono che deve essere la società. Il laboratorio dovrebbe comunicarlo? Certo, lo abbiamo depositato. I regolamenti UEFA dicono che il laboratorio (nel caso delle competizioni Uefa, Synlab è il laboratorio di riferimento) deve comunicarlo all’autorità pubblica di Sanità. In questo procedimento si dice di no. Nel protocollo della Lega Calcio è presente questo? Il sistema tamponi è nato ed è stato regolamentato quando i laboratori privati non c’erano e i tamponi si facevano solo presso le ASL”.

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