Caso Inter-Sassuolo: quel precedente di Juve-Napoli e l’appiglio della Lega per salvare il campionato

La decisione del Collegio di garanzia che ha dato ragione al club azzurro fa ormai giurisprudenza. La Serie A prova a difendere il protocollo ma deve adeguarsi alle autorità sanitarie

Sulla corsa scudetto piomba il rinvio di Inter-Sassuolo, disposto dalla Lega Serie A dopo che l’Ats di Milano aveva disposto il divieto della partita in seguito a quattro positività al Covid. La polemica, ça va sans dire, corre sui social ma era inevitabile che si sarebbe arrivati, nel pieno della stagione calcistica, a questo punto: mezza Italia è in zona rossa, il picco dei contagi della nuova ondata non è stato ancora raggiunto e la campagna vaccinale stenta a decollare.

Rassegniamoci all’idea di un campionato in balia del coronavirus e delle decisioni delle autorità sanitarie locali, specie dopo il precedente di Juventus-Napoli. Se n’è avuta prova quando la Lega ha provato a forzare la mano non disponendo il rinvio di Lazio-Torino: il giudice sportivo Mastrandrea ha sentenziato che la partita va giocata perché l’assenza dei granata era stata determinata da una causa di “forza maggiore, chiara e inequivocabile, che non lascia dunque margini di dubbio”. La Lazio ricorrerà in appello ma la decisione del Collegio di garanzia del Coni, che sconfessò i giudici federali togliendo il 3-0 a tavolino e il punto di penalizzazione agli azzurri e disponendo la messa in calendario della partita di Torino, fa ormai giurisprudenza.

Pericoli

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Il rischio, a questo punto, è la difformità di vedute delle varie Asl disseminate sul territorio nazionale nella valutazione dei rischi connessi a possibili focolai all’interno delle squadre. Finora la Lega ha deciso di rinviare tre partite in questo campionato (Genoa-Torino, Torino-Sassuolo e Inter-Sassuolo), scegliendo invece una strada diversa per Lazio-Torino. L’appiglio, utilizzato dalla Lega, è la norma del protocollo calcistico di ottobre che, sulla scia di quanto stabilito dall’Uefa, dà la possibilità a ogni club di chiedere il rinvio di una sola partita nell’arco di una stagione: ma la condizione è che nel club ci siano almeno 10 casi di positività al Covid. È come se la Lega concedesse a ogni squadra un jolly da giocarsi. Uno stratagemma per evitare rinvii su rinvii e per portare a termine la stagione, secondo la Lega e anche la Figc. Ma è uno stratagemma debole perché in tempo di pandemia gli organismi calcistici sono costretti a piegarsi alle disposizioni sanitarie, specie se la questione finisce davanti a un giudice. Lo stesso protocollo ha una postilla: “Salvi gli eventi provvedimenti delle Autorità statali o locali”.

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