Caso Genoa, il calcio al contrario

Anche i nuovi proprietari del Grifo, che hanno sostituito lo stanchissimo, a lungo contestato e battagliero Preziosi, si sono infatti affidati con convinzione tutta statunitense agli algoritmi e alla competenza a distanza di Charles Gould, fondatore e ceo della Retexo Intelligence, compagnia specializzata nella creazione di strategie e analisi per conto delle società sportive. A Gould («aiutiamo i club a ingaggiare dirigenti di alto livello», il claim aziendale) dobbiamo già Tiago Pinto, ds della Roma, Javier Ribalta, ds del Parma, e lo sfortunato ritorno in Italia di Andriy Shevchenko, che per nove, disgraziatissime partite ha cercato di fare meglio, non riuscendoci, dello specialista delle salvezze di Ponente Davide Ballardini.

Prodotto di Gould è anche Johannes Spors, responsabile dell’area tecnica del club ligure – strappato, dietro pagamento di un indennizzo, al Vitesse -, professionista sconosciuto ai più e digiuno del calcio italiano più italiano che c’è, quello dei punti strappati con i denti. Spors è un tipo veloce: dopo aver rotto con Sheva, ha dato fiducia al predestinato Konko («resterà fino alla fine della stagione», spiegò alla squadra prima di trombarlo dopo una sola partita); poi ha conosciuto la contestazione – per ora morbida – della tifoseria e, continuando a battere percorsi innovativi, si è infilato nel tunnel delle scelte complesse insieme ai suoi numerosi candidati; tunnel dal quale mercoledì sera è uscito con Alexander Blessin, 48 anni, ultimo domicilio conosciuto l’Ostenda, terz’ultimo nel campionato belga: ha quindi frequentato l’aria pesante dei bassifondi.

Nei primi giorni della settimana Spors aveva peraltro incontrato una delegazione di giocatori preoccupati per gli sviluppi della situazione ai quali, di fronte a una richiesta di chiarimenti, aveva risposto «ho sette nomi, tutti di livello». La replica dei players «veramente, direttore, noi dovremmo pensare a giocare e fare punti sabato».

Spors ha tuttavia compiuto un miracolo parascientifico, riuscendo ad anestetizzare il presidente Zangrillo, principe delle anestesie e delle rianimazioni (non calcistiche) del San Raffaele, che gli aveva portato Rino Gattuso. Identica sorte è toccata a Ballardini e Maran, i cui colloqui sono stati esclusivamente di facciata. Per il bene che voglio al Genoa e per quello che rappresenta per il nostro calcio, mi auguro che alla fine abbiano ragione gli americani e Spors, non il “vecchio” calcio. Diffondendo dubbi, mi affido a Bresson: «La novità non è originalità, né modernità».

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