Casini: “Non è il momento giusto per togliere il Decreto crescita”

Il presidente della Lega al Social Football Summit: “Gli stadi sono il problema principale, se ne con gli impianti di proprietà e con un governo che se ne occupi davvero”

Elisabetta Esposito

22 novembre – 12:26 – roma

Il futuro della Serie A tra sostenibilità, stadi rinnovati, regolamenti da cambiare, diritti tv e messaggi contro ogni tipo di discriminazione. Il presidente della Lega Calcio Lorenzo Casini è intervenuto nel secondo giorno di lavori del Social Football Summit allo stadio Olimpico di Roma, sottolineando come il calcio resti una risorsa fondamentale per il Paese. “Nel medio-lungo termine spero in un quadro normativo che aiuti realmente la Serie A, togliere adesso il Decreto crescita ad esempio sarebbe un danno. Aspettiamo di raccogliere dati e capire se ha funzionato o meno”, dice il presidente, che poi aggiunge: “Anche sulle scommesse, non è pensabile che al calcio non vada nulla di ciò che produce. Parliamo di oltre un milione di euro pagato allo Stato”.

infrastrutture

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Capitolo stadi. Per Casini “sono il problema principale. Sono un problema della Serie A, ma non per colpa della Serie A. La deresponsabilizzazione delle autorità istituzionali non è accettabile. I club hanno qualche responsabilità perché negli Anni 80, quando i soldi c’erano, non li hanno sfruttati per le infrastrutture, basta guardare gli impianti di Italia 90. Anche oggi in realtà le risorse ci sono, vedi Milan o Bologna, il tema è burocratico, è l’incapacità di soggetti pubblici di accelerare i lavori. Come uscirne? Andando verso gli stadi di proprietà e avendo accanto un governo che se ne occupi davvero con tavoli di lavoro ad hoc. Il ministro Abodi? Con lui abbiamo rapporti ottimi ma qui si va oltre, sono coinvolti Infrastrutture, Cultura… Serve la collaborazione di tutti. Se Euro 2032 aiuterà? Come dice Abodi l’Europeo è una grande opportunità ma non l’unico modo per risolvere problema stadi. E come dice Malagò benvenga il commissario ma che abbia poteri per cambiare le cose”. 

nuove regole

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Casini poi si è soffermato sull’opportunità di rendere il calcio più attrattivo per nuove generazioni, “che ormai non riescono più a vedere un film per intero, neanche un film da ridere come ‘Non ci resta che piangere’, lo troverebbero lento. In questo senso serve uno sforzo nelle innovazioni anche nel regolamento. Questa è una delle sfide più importanti, le leghe mondiali ne stanno parlando e si stanno ipotizzando ad esempio le espulsioni temporanee modello pallanuoto. Sono sperimentazioni necessarie, ma quando si sperimentano visto che le amichevoli non ci sono più? Effettivamente si gioca troppo, non resta che farlo nei campionati giovanili dove già si sta sperimentando il fuorigioco con lo spazio luce che dovrebbe risolvere il problema del fuorigioco millimetrico, così come va corretto quello della perdita di tempo”. 

diritti tv

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E sui diritti tv: “È stata una negoziazione articolata e complessa, siamo riusciti a tenere in sicurezza un settore che aveva bisogno di stabilità nelle entrate. A livello nazionale era difficile immaginare di fare meglio, mentre sull’estero c’è già stato un incremento perché siamo riusciti a togliere dei paletti normativi che finora erano stati troppo vincolanti”.

accanto alle donne

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Il presidente ha ricordato poi le strategie, in linea con quella dell’Onu, con obiettivi precisi entro il 2030, “tra cui quello di non avere più cori razzisti e discriminatori negli stadi”. E sul tema della violenza sulle donne ha detto: “Siamo entrati in una fase diversa, adesso sono gli uomini a dover fare la loro parte e in questo senso il calcio può essere un veicolo fondamentale”.

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