'Carta o non carta arriveremo a Roma': le mosse Juve sul processo plusvalenze

TORINO – Come preannunciato, via al secondo round “galassia-Juventus” vs “Procura e Covisoc” per ciò che riguarda le carte segrete. La famigerata “nota 10940” del 14 aprile – previa intervento di Tar e approvazione del Consiglio di Stato – è finita nelle mani dei richiedenti, vale a dire gli avvocati del ds della Juventus, Federico Cherubini, e dell’ex dg Fabio Paratici. Nel merito non ha spostato molto: si sperava che la mail in questione potesse dimostrare che l’inchiesta, di fatto, era iniziata prima di quanto non risultasse formalmente. Ma così non è stato. Anche se il fatto che la nota inviata dalla procura alla Covisoc il 14 aprile rimandasse ad una mail del 31 marzo (stessa tratta ma direzione inversa) ha indotto i legali a muoversi per prender possesso anche di quell’altra missiva. Nuovo braccio di ferro.

Peraltro, al di là del merito, la sentenza del Tar secondo molti ha dimostrato che il modus operandi della Procura e certe decisioni della Corte Federale d’Appello possono essere discutibili. Questione di punti di vista, ovviamente. Nell’intervista in basso, c’è modo di osservare la vicenda da quello del giudice federale Antonio Rinaudo – ex Pubblico Ministero della Procura di Torino – che sottolinea come gli ultimi sviluppi del processo-plusvalenze spostino poco, nell’ottica degli organi federali e verosimilmente – a suo avviso – anche nell’ottica del Collegio di Garanzia dello sport presso il Coni.

Juventus, secondo posto solitario senza il -15 e rispetto al 2021-2022...: la classifica a confronto

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