Carica Verratti: “Wembley darà stimoli anche a noi. Il rigore su Sterling? Generoso”

L’azzurro verso la finale di domenica con l’Inghilterra: “Ha meritato di arrivarci, sarebbe un sogno vincere a casa loro. L’arbitro non credo sarà condizionato e anche noi abbiamo ritrovato credibilità. Pensiamo solo a giocare e divertirci”

dal nostro inviato Stefano Cantalupi

8 luglio – Firenze

S’è ritrovato a festeggiare la vittoria sulla Spagna abbracciato a uno sconosciuto, saltando felice sul prato di Wembley con un intruso che era riuscito a invadere il campo. Mancava solo questa, perché già non c’era nulla di normale in questi Europei, per Marco Verratti: l’infortunio di inizio maggio, il recupero rapido e il gran rientro contro il Galles, poi prestazioni top alternate qualche calo. In semifinale ha faticato molto, è vero, ma la mente è già proiettata in avanti, a domenica. “L’Inghilterra ha fisico e giocatori bravi tecnicamente, ha preso un solo gol in tutto il torneo. È solida e ha equilibrio, credo abbia meritato di trovarsi in finale, sarebbe veramente un sogno vincere a casa loro – dice il centrocampista azzurro in conferenza a Coverciano -. Degli inglesi ho un buon ricordo. Contro di loro ho esordito in Nazionale e sono stati anche i miei primi avversari nella fase finale di un Mondiale, in Brasile. Felice di esserci, davvero, perché quando mi sono fatto male ho temuto di non farcela, sarebbe stata dura rimanere fuori. Per fortuna lo staff medico mi ha aiutato”.

IL RIGORE SU STERLING

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Giocare in uno stadio importante e pieno di pubblico come Wembley è qualcosa di magico: “Sì, darà stimoli a tutti, e poi sarà una partita storica per entrambe le squadre. L’arbitro farà una grande prestazione, ne sono sicuro, non credo si possa fare condizionare, nessun timore per questo. Il rigore dato a Sterling contro la Danimarca? Generoso, non l’avrei fischiato… Ma pensiamo a noi, negli ultimi anni c’era mancata un po’ di credibilità e ora siamo tornati dove l’Italia deve stare. Anche i giornali francesi sono felici per noi”. Il rischio, con tanti impegni così ravvicinati, è quello di non godersi le emozioni appieno: “Quando giochi pensi solo al calcio e a volte non ti rendi conto di ciò che sta succedendo – riflette Verratti -. Tutto passa molto il fretta, non riesci neppure a festeggiare il giusto perché c’è subito un’altra partita. A volte ci penso con Insigne e Immobile (suoi ex compagni al Pescara, ndr), è bellissimo, non vogliamo avere rimpianti pensando alla partita quando ci guarderemo negli occhi”.

lA FINALE

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Tutti al lavoro, dunque, in questi due giorni che separano gli azzurri dal nuovo viaggio verso Londra: “La finale è facile da preparare, sai che tutti daranno la vita per questa squadra, i titolari o chi giocherà solo un minuto, perché magari non ci saranno tante altre occasioni così – assicura il centrocampista del Psg -. Ci sarà pressione, la squadra che avrà più voglia di divertirsi e prenderla alla leggera può avere un grande vantaggio. Meglio focalizzarsi solo sul gioco e lasciar perdere tutti gli altri pensieri. Sarà una partita diversa rispetto a quella con la Spagna, stavolta il ritmo dobbiamo darlo noi e il centrocampo può essere il reparto chiave. L’Inghilterra gioca quasi con quattro punte, ma quando si mette dietro concede poche occasioni”.

I VETERANI

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I giornalisti inglesi temono che Bonucci e Chiellini possano fermare Kane: “Ci fanno sentire al sicuro, noi centrocampisti abbiamo fiducia in loro e questo ci permette di andare sempre in avanti a pressare. Più passano gli anni e più migliorano, sono importantissimi per noi dentro e fuori dal campo”. Il lavoro principale, però, l’ha compiuto Roberto Mancini: “Ha fatto bene in tutte le squadre che ha allenato… le critiche arrivano quando non si vince, in passato è capitato a lui come a chiunque. Ma è sotto gli occhi di tutti che per noi è un tecnico speciale, ci ha ridato fiducia quando l’avevamo persa, ci ha fatto ritrovare entusiasmo e voglia di sorridere. I risultati gli hanno dato ragione, 33 partite senza sconfitte parlano da sole. È un grande valore aggiunto”. In chiusura, scherza sull’intruso di Wembley: “Somigliava a Insigne…”. Un sorriso fa sempre bene, anche prima delle finali.

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