Carenze organizzative: Appendino condannata per la tragedia di Piazza San Carlo

Il panico scatenato la sera del 3 giugno 2017 durante la proiezione su maxischermo della finalissima di Champions fra Juventus e Real , portò a un bilancio di 1.600 feriti e alla successiva morte di due donne: “Pago per colpe non mie”

C’è anche la sindaca di Torino Chiara Appendino fra i condannati a un anno e sei mesi nel processo con rito abbreviato per i fatti di piazza San Carlo. Il procedimento si riferisce a quanto accadde nel capoluogo piemontese la sera del 3 giugno 2017, durante la proiezione su maxischermo della finalissima di Champions League fra Juventus e Real Madrid, quando un gruppo di persone armate di spray urticante fece esplodere il panico. La calca fece 1.600 feriti e portò alla morte di due donne a causa delle lesioni subite. Appendino viene ritenuta responsabile di troppe carenze nell’organizzazione e lacune in materia di sicurezza.

Il commento

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“C’è amarezza, pago un gesto fatto da altri”, ha commentato a calco la Appendino. “Sono stati fatti imprevedibili, non c’è alcuna responsabilità”, ha aggiunto il suo legale, avvocato Luigi Chiappero.

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