Cardinale promuove lo stadio a La Maura: “Restare a Milano è la priorità”

Il numero uno del Milan: “Se lo faremo, valuteremo con freddezza la migliore opportunità. San Siro è degli anni 20, per crescere dobbiamo partire dalle infrastrutture. Superlega un progetto fallito”

Dal nostro inviato Luca Bianchin

2 marzo – londra

Gerry Cardinale dal Business of Football Summit organizzato a Londra dal Financial Times lancia un assist a Sala e all’area di La Maura, indiziata per la costruzione del nuovo stadio del Milan: “Nel mondo ideale restare nell’area del Comune di Milano è una priorità. Se possibile staremo nel Comune, però valuteremo comunque con freddezza quale sarà la migliore opportunità”. Non è una decisione definitiva ma un chiarimento sulle priorità del Milan per la scelta sul nuovo impianto. Cardinale e RedBird vogliono decidere in fretta, entro aprile, e La Maura ora prende la pole position. Le valutazioni da fare sull’area sono ancora molte e le incognite non mancano ma Cardinale parla apertamente delle linee guida nella decisione. Se tutto a La Maura andrà per il meglio, il Milan costruirà lì il suo impianto. Altrimenti, andrà senza troppi problemi altrove. A proposito di San Siro, ecco la sua opinione sullo stadio: “San Siro è stato costruito negli anni 20, se vogliamo riportare Milan e Serie A al massimo livello mondiale dobbiamo passare dalle infrastrutture”.

i tifosi

—  

Cardinale ha parlato per mezz’ora di Milan, di calcio italiano, di futuro. Ha spiegato quali sono i tre interlocutori con cui intende costruire il suo operato: “I tifosi, la Serie A, la municipalità di Milano” (e anche questo è un bel segnale per il sindaco Sala, incontrato ieri a Palazzo Marino). Poi ha raccontato il suo legame con il Milan: “Cinque anni fa ci siamo guardati intorno, il viaggio è iniziato allora. Abbiamo guardato il mercato europeo e Billy Beane è stato decisivo nel farmi cambiare idea, nell’educarmi e convincermi che il calcio europeo potesse essere ‘Moneyball’, una grande opportunità. Il Milan era una tremenda opportunità di fare quello che ci piace. È uno dei più grandi brand in Europa. Ora voglio vincere, come tutti, e sono sempre al telefono con il nostro staff. A Milano c’è una fan base fenomenale, con il Tottenham è stato fatto il record di incasso nella storia italiana. I tifosi hanno fatto il loro lavoro, ora tocca a noi”.

bye superlega

—  

Cardinale parla rapido, intenso, è naturalmente a suo agio sul palco: ha l’immagine di un uomo deciso. Sulla Superlega, ad esempio, è netto: “Il progetto è fallito, non c’è motivo di parlarne. Bisogna però capire il perché era stato proposto, bisogna trovare equilibrio competitivo. Io voglio una A competitiva, il problema è come farlo”. E dice no all’ingresso dei fondi nella Serie A: “I fondi nella Serie A? Non sono un supporter di questo. Tutti hanno capitale ora, invece conta capire qual è il business plan. Abbiamo tanto da fare, ma non dobbiamo guardare fuori dal nostro ecosistema per essere efficienti”.

pioli e i dati

—  

Nell’intervista tornano concetti che chi è abituato a conoscere Cardinale conosce. La stima per i Singer ed Elliott: “Ho grandissimo rispetto per i Singer. Sono stato impressionato da quello che hanno fatto. Uno dei punti del business plan è la continuità con Elliott, anche se RedBird ha il 100% delle quote. Furlani e Cocirio, due loro manager, mi hanno detto che avrebbero voluto tornare in Italia e io sono al 100% per la continuità”. Il suo approccio, che rifiuta l’accentramento e punta tutto sulle deleghe, sulla fiducia nei manager: “Ci sono persone che arrivano nel calcio con le pistole spianate, io no. Non dirò mai a Pioli quale formazione fare”. L’uso dei dati come chiave di lavoro: “Noi sfruttiamo molto i dati. Tutti li hanno, la differenza è come li utilizzi”. E la sua ricetta per il successo: “Ho cominciato con George Steinbrenner (storico proprietario degli Yankees, morto nel 2010, ndr.), ho visto che cosa funziona e che cosa no. Non puoi comprare le vittorie, noi dobbiamo ridurre la volatilità. Se performi con costanza, i risultati arrivano. È questo che puoi controllare, la costanza”.

Precedente Calhanoglu: "Mi sento sottovalutato, sono fra i top 5 d'Europa. In Champions datemi il Milan" Successivo Sabatini: “Zaniolo non è colpevole di nulla. Spalletti? La Roma gli deve qualcosa”