Cardinale: “Con Maldini 3 ore e mezza di incontro fantastico (e segreto). Ora uno stadio mondiale”

Nella sua prima intervista il neo proprietario rossonero svela il colloquio: “Per me era molto importante conquistare Paolo. Un marchio come il Milan dovrebbe avere un impianto indicativo del suo potenziale globale”

L’approccio è stato soft, ma le idee – a leggere le parole del neopatron del Milan al Financial Times – sono chiare. Sbarco in punta di piedi e poi le redini operative ben salde. Prima i festeggiamenti in piazza, in mezzo ai tifosi, per celebrare lo scudetto. Poi i giorni caldi che hanno portato all’annuncio formale del passaggio di consegne con Elliott. Quindi la visita a Casa Milan, l’incontro con la dirigenza, il saluto con l’a.d. della Lega, De Siervo, e infine il rientro a New York. In attesa di tornare a Milano. I primi dieci giorni di Gerry Cardinale alla guida del Diavolo sono filati via quasi in sordina, se escludiamo il giorno dell’annuncio ufficiale. Una strategia comunicativa che ben si sposa al concetto di continuità aziendale, dal momento che RedBird continuerà a gestire il club rossonero sulla falsa riga di quanto facevano i Singer. È stato peraltro l’a.d. Gazidis a dire nei giorni scorsi: “Non è un club in cui qualcuno arriverà e dirà: ‘Sentite, abbiamo bisogno di un cambiamento radicale di direzione’. Francamente, sarebbe una follia”.

Il retroscena

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Una “sordina” però molto apparente, perché il fondatore di RedBird si è mosso parecchio dietro le quinte. E ora l’ha raccontato al quotidiano inglese. È la prima intervista vera e propria – dopo il veloce intervento a Casa Milan nel giorno dell’insediamento – rilasciata da proprietario rossonero. Dove svela anche un retroscena basilare che coinvolge Maldini, incontrato l’ultimo giorno di maggio (quindi ventiquattrore prima dell’annuncio ufficiale del signing) in forma strettamente privata. “Per me era molto importante farlo (conquistare Maldini, ndr). Alla fine abbiamo trascorso tre ore e mezza insieme… è stato fantastico”. Cardinale ha rassicurato Maldini dicendogli che lo considerava al centro del club, riporta il quotidiano britannico, sicuro di una cosa: il rinnovo di Maldini è la priorità massima per la nuova proprietà in questo momento. Il quotidiano offre anche un’altra data chiave: lo scorso 5 maggio, ovvero quando Cardinale è volato a Londra per incontrare Gordon Singer e inserirsi nella trattativa che Elliott aveva con Investcorp.

Percorso migliore

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Adesso comunque il plenipotenziario di RedBird dovrà ulteriormente alzare i giri del motore perché il mercato incombe, la pianificazione è prioritaria e oltre ai neo acquisti ci sono da gestire anche i rinnovi. In più, va capito il percorso migliore da imboccare per il nuovo stadio. Cardinale ha parlato anche di questo: “Un marchio di questa portata, come il Milan, dovrebbe avere un’infrastruttura che sia indicativa della sua capacità calcistica e del suo potenziale globale. Abbiamo fatto molta esperienza con i progetti di stadi negli Stati Uniti. Milano e l’Italia meritano uno stadio di livello mondiale che ospiti il meglio dello sport e dell’intrattenimento su scala globale”.

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