Cardinale a Milano, RedBird stringe: firme vincolanti in tempi brevi

Il top manager del fondo nei giorni scorsi ha visitato l’area di Sesto San Giovanni dove potrebbe sorgere il nuovo stadio del Milan. Elliott resterà in minoranza

Paul Singer è arrivato a Milano per rendere omaggio alla squadra Campione d’Italia: finita la festa, è tornato negli States. Ora è il Milan che lo seguirà: qui si tratterà per la vendita del club, con il comando che passerà da Elliott a RedBird, altro fondo americano con base a New York.

Lo scudetto festeggiato domenica scorsa nello stadio del Sassuolo non resterà l’unico evento storico dell’estate: i tempi per il passaggio di proprietà sono brevi, questione di giorni. Le parti procederanno con la firma sul contratto vincolante, a cui seguirà l’annuncio: la prima fase sarà così conclusa. Nella seconda verranno perfezionati gli accordi e saranno compiuti tutti i passaggi tecnici necessari al trasferimento vero e proprio delle quote: servirà per questo un periodo di tempo più lungo. Una parte di minoranza resterà ad Elliott, che nel frattempo incasserà un miliardo e trecento milioni.

Il viaggio di Cardinale

—  

Altri indizi provano che l’affare è (quasi) fatto. Paul Singer non è stato l’unico a imbarcarsi a New York con destinazione Milano. Lo ha seguito Gerry Cardinale, fondatore di RedBird. Nei giorni scorsi ha fatto base in città, e qui ha voluto misurare la distanza tra il centro e Sesto San Giovanni, esattamente dall’area dove potrebbe anche essere costruito il nuovo stadio. Non serviva fare lo stesso con la zona di San Siro, già nota a Cardinale. Un nuovo impianto, di proprietà e multifunzionale, è centrale oggi, come dimostra l’impegno del presidente Scaroni. E lo sarà anche nel progetto americano di RedBird. Pronto a spiccare il volo.

Continuità

—  

Stessa bandiera di Elliott e stessa strategia aziendale. Con l’obiettivo che anche i risultati siano simili, se non addirittura migliori: con l’attuale proprietà il Milan si è imposto sulla concorrenza italiana. Lo scudetto darà ulteriore spinta anche sul piano commerciale, già consolidato. Un circolo virtuoso in cui RedBird dovrà inserirsi per rilanciare le ambizioni del club anche in Europa. Sempre nel segno di competitività e sostenibilità, concetti che parevano in contraddizione e che invece Elliott ha dimostrato possano perfettamente combinarsi. Lo ha ribadito Giorgio Furlani, portfolio manager di Elliott, a Forbes: “Il Milan, storicamente parlando, appartiene allo stesso gruppo di Real Madrid, Barcellona, Bayern Monaco, etc… Veniva da anni di difficoltà ma ora stiamo iniziando a colmare quel divario. Il percorso che abbiamo iniziato è stato difficile ma anche interessante e divertente. La prossima fase a mio parere ha un potenziale anche maggiore”.

Elliott ha ricostruito le fondamenta, poi reso solida la struttura e infine innalzato il Milan sopra l’intera concorrenza italiana: il potenziale da poter ancora sviluppare, sfruttando i risultati ottenuti sul piano sportivo e finanziario, permetterà di incrementare i ricavi e quindi di rendere sempre più attrezzata la squadra. Per competere anche in Europa.

Investcorp si ritira

—  

Mentre RedBird avanza, Investcorp si ritira ufficialmente dalla corsa. Come lo era stato per l’ingresso in scena, anche la rinuncia all’affare è annunciata su Twitter. Sul proprio account ufficiale, Mohammed Alardhi, presidente della finanziaria del Bahrain, si è rivolto così alle migliaia di follower: “Abbiamo discusso con Elliott su un potenziale investimento nell’AC Milan. Come può succedere in questi casi, non è stato raggiunto un accordo commerciale e abbiamo deciso di comune accordo di chiudere i colloqui. Auguriamo il meglio al Milan per la prossima stagione e oltre”. La proposta di RedBird ha superato quella di Investcorp, precedentemente stimata in un miliardo e 180 milioni. Oltre alla consistenza dell’offerta (e al fatto che gli americani non caricheranno debiti sul club) ci sono le competenze che i nuovi proprietari potranno sviluppare nel club rossonero, partendo da quanto fatto nelle altre proprietà sportive: dal Tolosa in Francia al Liverpool in Premier, club in cui partecipa come socio di minoranza di Fenway Sports Group. L’idea è quella di fondere calcio, media, intrattenimento. Una visione moderna: così il Milan è già nel futuro.

Precedente Psg, Pochettino si conferma: "Rimango al 100%" Successivo Low cost ed esperienza (con qualche acciacco): Milan, sta per arrivare il momento di Origi