Il numero uno di RedBird, rimasto in Italia, ha fatto visita al centro sportivo rossonero, poi si è intrattenuto con il tecnico. Sul tavolo il momento complicato, le soluzioni e un’analisi del grande problema infortuni
29 novembre 2023 (modifica alle 17:19) – MILANO
L’arrivo a Milano per la sfida con il Dortmund è stato troppo a ridosso del match, e così Gerry Cardinale ha deciso di trattenersi a Milano il giorno successivo. Il numero uno di RedBird sta portando avanti in prima persona i discorsi relativi allo stadio di San Donato e all'”ingaggio” di Ibrahimovic, ma dopo la dolorosa partita contro i tedeschi la giornata odierna è servita anche per affrontare personalmente tematiche strettamente sportive di cui solitamente si occupano in prima battuta i sui dirigenti.
altri tempi
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Da qui la decisione di presentarsi a Milanello, cosa che non avviene con grande frequenza. Tutt’altro. Da quando il numero uno di RedBird ha in gestione il Milan, era successo soltanto una volta: il 4 settembre 2022, ovvero pochi giorni dopo il passaggio di consegne da parte di Elliott. Altri tempi, altro clima. Il Milan allora era reduce da una vittoria in campionato nel derby e il battesimo di Cardinale nel centro sportivo rossonero, tra “debutto” societario e festeggiamenti stracittadini, era stato trionfale. Quella volta aveva paragonato i giocatori rossoneri a grandi personaggi come LeBron James e Dwayne Johnson, e il Milan a squadre top come i New York Yankees e i Dallas Cowboys.
motivi
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Ecco, stavolta è tutto molto diverso. Nelle primissime ore della mattina la visita a Milanello non pareva di stretta attualità, poi però Cardinale ha deciso di andare a Carnago, preceduto di circa un’ora dall’a.d. Furlani. Il timoniere rossonero ha pranzato con Pioli, col quale si è poi trattenuto a colloquio in forma privata. Una visita durata in tutto circa un paio d’ore per un momento di confronto e di analisi sul momento complicato della squadra, sui motivi che ne hanno abbassato le performance e sulle soluzioni per mettervi mano in tempi rapidi. Agli occhi della proprietà, infatti, il vero problema non è – non sarebbe – un’uscita di scena dalla Champions alla fase a gironi, ma il rischio di non chiudere il campionato fra i primi quattro posti. Ecco, quello sarebbe un disastro globale, è il grande incubo rossonero. Fra i temi toccati nell’incontro tra proprietà e Pioli, ovviamente anche quello relativo all’ecatombe di infortuni, argomento su cui il club sta diventando – comprensibilmente – sempre più sensibile e preoccupato.
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