Capolavoro del britannico Tom Pidcock, vince in solitaria sulle Strade Bianche di Siena

Il britannico Tim Pidcock, 23 anni, alfiere della Ineos, ha vinto in solitaria la classica Strade Bianche di Siena con una azione potente. Impresa alla Pogacar. E come il campione sloveno, vincitore delle ultime due edizioni, a 50 km dal traguardo ha sferrato un attacco feroce, ha piantato tutti in asso, ha raggiunto i due battistrada, li ha seminati sul terzultimo sterrato ed è volato nella coreografica Piazza del Palio accolto da una folla delirante, testimone consapevole di una impresa titanica. Sul podio il francese della Groupama, Valentin Madouas (secondo, a 20”) e il belga Tjesi Benoot della corazzata Jumbo Visma, terzo a 22”. A seguire Rui Costa (4), Valter (5), Mohoric (6), Pello Bilbao (7), Gregoire (8), Formolo (9), Kron (10).

Strade Bianche, undici tratti sterrati

L’edizione n. 17 ha confermato in pieno le sue peculiarità: 11 tratti di sterrato pari al 30,2% dell’ intero tracciato (cioè 63 km su 184). Il più corto era d i 800 metri, il terzultimo (Monteaperti); il più lungo era il settore Cancellara (11,5 km.), l’ottavo della serie. Gli ultimi 3 sono apparsi abbordabili al netto di una fatica indicibile. Partenza da Siena alle 11.46: 25 squadre, 184 corridori. Situazione meteo splendida: sole alto, temperatura di 12 gradi, vento modesto. Debutto stagionale in una corsa UCI del Neerlandese Van Der Pol (Alpecin). Oltre a lui ha fatto il suo debutto anche l’azzurro Andrea Pietrobon. Non è partito il kazako Yevgeniy (Astana). Il Primo settore degli 11 previsti sullo sterrato è stato compiuto dal gruppo compatto. Dopo un’ora di gara si segnalano le prime schermaglie sul tratto in salita del secondo settore. In evidenza De Marchi, Ivan Romeo e Erik Bystrom. La corsa comincia ad esplodere all’attacco di Monte Sante Marie: 11,5 km. di sterrato con all’interno una dura salita di 4,5km. con punte di pendenza al 18%.

Battaglia negli ultimi 45 km

Inseguimento spettacolo del britannico Pidcock sui due battistrada (DeMarchi e Bystrom). Presi sull’ottavo settore. Ai -39 km brutta caduta di Bettiol (ambulanza). Inizia la selezione. Il terzetto in fuga è braccato da 12 corridori ma mantiene un vantaggio di 50-52”. Ai -30 km il vantaggio scende a 30” e si stacca, stremato, il norvegese Erik Bystrom . Pidcock e De Marchi restano soli al comando, a passo deciso. Sul Monteaporti  se ne va il britannico della Ineos. Ai -20 km Pidcock ha un vantaggio di 18”. Lo bracca un sestetto.  Magnifica cornice di pubblico. Ai -10 km il britannico  ha un vantaggio di soli 7”. Ultimi 7 km : restano tre soli inseguitori. (Mohoric, Rui Costa, Valter). Ultimi 3 km, Pidcock continua a spingere e guadagna preziosi secondi. Ultimo km, il britannico ha 28” di vantaggio. Entra nella contrada dell’Oca tra due ali di folla urlante. Taglia il traguardo in Piazza del Campo a braccia alzate in 4h31”. Trionfo voluto, cercato, meritatamente conquistato.

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