Caos Sampdoria: tifosi infuriati e la polizia presidia la zona spogliatoi

Le forze dell’ordine creano un cordone di sicurezza in Corso De Stefanis per evitare problemi al momento dell’uscita dei giocatori e dei pullman.

C’è un fermo immagine della diretta televisiva che mostra Stankovic – squalificato – chino sulla balaustra della tribuna, immobile, con le mani fra i capelli. Troppo facile pensare che il tecnico serbo mai avrebbe immaginato di dover salire in corsa su una nave alla deriva. Con un futuro, adesso, che lascia aperti molti interrogativi. Ieri, a fine gara, stessa scena della notte di Torino, appena tre giorni fa: i cori dei tifosi furiosi per la sconfitta numero 24 dell’anno solare (record assoluto eguagliato, come il Cagliari nel 2021), la squadra a capo chino, incapace di una reazione.

Difficile pensare cosa possano portare questi 54 giorni di pausa del campionato a una squadra che Dejan Stankovic vorrebbe resettare quando a dicembre porterà tutti in ritiro in Turchia. Ma se il gruppo è questo (solo due tiri nello specchio in tutta la partita) e non si vede all’orizzonte un compratore vero, difficile comprendere come la Samp possa uscire dal guado dove è sprofondata. Sei punti in 15 partite dicono che nelle prossime 23 gare i blucerchiati dovrebbero farne almeno 25 se la quota salvezza dovesse rimanere bassa come nella stagione passata.

RABBIA E POLIZIA

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Stankovic aveva come obiettivo quello di portare i suoi uomini fuori dalla zona rossa prima della pausa per il Mondiale. Missione fallita: perché la squadra è debole, maledettamente debole, e paga (anche) certe scelte fatte in estate, sia in uscita – come si sentirebbe la necessità oggi di avere Candreva e Thorsby – sia in entrata, con il gioiello Winks sempre rimasto ai box, operato da poco e che potrebbe tornare in primavera. Non solo: la situazione finanziaria del club, nota a tutti, non permette per il mercato invernale investimenti importanti, a meno di altre cessioni. Altrimenti, ogni nuovo ingresso in rosa dovrebbe comportare un’uscita (il primo a partire potrebbe essere Sabiri).

E’ una notte amara e triste quella di Marassi, con i doriani arrabbiati che fuori dallo stadio rumoreggiano. La polizia è così costretta a creare un cordone di sicurezza in Corso De Stefanis per evitare che qualcuno si avvicini alla zona degli spogliatoi. Nel frattempo il popolo leccese canta, balla e fa festa sino a quando sugli spalti si spengono le luci. Ora la squadra del presidente Lanna avrà due settimane di riposo prima di riaccendere i motori. E la società, nel frattempo, spera di trovare qualcuno che voglia veramente prendere in mano il timone. Un’operazione, fra denaro fresco e prestiti con le banche già avviati, da duecento milioni.

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