Caos biglietti, alcuni tifosi interisti sono rimasti fuori dal Do Dragao

Nonostante il lavoro delle diplomazie, alcuni dei supporter nerazzurri in possesso di regolare ticket non sono potuti entrare

Dal nostro inviato Filippo Conticello

14 marzo – Porto (Portogallo)

Non un discutibile eccesso di zelo dei poliziotti portoghesi contro gli italiani, ma un vero incidente diplomatico tra due grandi club europei. Circa un migliaio di tifosi dell’Inter, tutti con regolare biglietto e dopo ampie rassicurazioni, sono rimasti fuori dai cancelli dello stadio Dragao. La beffa nonostante nel pomeriggio fosse stato trovato un accordo tra Inter e Porto, con la supervisione della polizia locale. Si era superato l’impasse con una serie di riunioni, pareva prevalso il buon senso per risolvere una questione nata dalla modalità di acquisto dei tagliandi e poi legata a questioni di ordine pubblico: la realtà si è rivelata diversa. “Siamo vicini alle migliaia di tifosi rimasti fuori – ha detto poi Marotta -. È un fatto grave che non deve più accadere, faremo un esposto alla Uefa per capire cosa è successo: ho visto piangere bambini”.

Il caso

—  

Molti tifosi, non appartenenti a gruppi organizzati e arrivati a proprie spese, avevano scoperto in mattinata che nuove limitazioni imposte dalle autorità portoghesi avrebbero impedito loro l’ingresso: “colpa” del loro acquisto sui canali ufficiali del Porto e quindi non nel settore ospite. Una decisione legittima, in punta di diritto secondo i regolamenti, con il chiaro intento di non far mescolare in nessun modo tifosi di fede contraria, ma che sembrava superata dall’accordo tra tutte le parti nel pomeriggio: all’Inter era stato garantito dallo stesso Porto che alla fine i propri tifosi sarebbero entrati tutti, tranne quelli che avevano comprato nella curva calda dei portoghesi: rischio troppo alto. Proprio alla luce di queste intese, l’Inter è rimasta stupita da quanto successo nelle lunghe ore prima della partita: i tifosi, venuti precauzionalmente senza niente di nerazzurro addosso, sono stati respinti a dispetto di tutto. Non solo un rimpallo tattico degli steward da un tornello all’altro e attese in un imbuto stretto: alla fine, chi riusciva ad arrivare al tornello vedeva il proprio tagliando “disattivato” dalla macchina. A quel punto, quando bisognava esibire il documento italiano, tutti sono stati respinti. Difficile non vedere malafede. Insomma, solo una minima parte di fortunati in incognito è riuscita a ottenere il suo posto. “Ci sentiamo truffati, abbiamo speso centinaia di euro per biglietto, volo e pernottamento”, dice Danilo, uno dei tanti rimasto in bilico per ore fino alla beffa finale. Appartiene al club calabrese di Rogliano: come tanti ha visto solo l’esterno del Dragao.

Precedente FINALE City-Lipsia 7-0: c'è tempo anche per l'ultimo gol di De Bruyne Successivo Diretta/ Lucchese Siena (risultato finale 1-1): Tiritiello risponde a Paloschi!