Candreva ispira, Gabbiadini fa doppietta: tris Samp, il Genoa si sveglia tardi

Il derby di Genova è blucerchiato: doriani sul 3-0 con l’attaccante ex Napoli, Caputo e l’autogol di Vanheusden, poi segna Destro

Lanterna spenta, certo, ma solo per il Genoa, travolto da una Sampdoria che si porta a casa con pieno merito (1-3, Gabbiadini, Caputo, autorete di Vanheusden e rete finale di Destro) il derby di andata lasciando così una zona della classifica pericolosa, in una notte complicatissima per i blucerchiati dopo l’arresto del presidente Ferrero di lunedì scorso. Ma i blucerchiati hanno trovato invece le energie fisiche e mentali per portare a casa una vittoria pesantissima, il cui effetto va molto ben al di là della supremazia cittadina. Grifone affondato e una classifica che ora fa sempre più paura.

EMERGENZA A META’

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Shevchenko recupera Criscito, Sturaro e Badelj, tutti in campo dall’inizio e Destro che riparte però dalla panchina. In attacco, fiducia a Ekuban e Pandev, perché null’altro offre oggi un Grifone con un reparto avanzato rattoppato, orfano com’è pure di Caicedo. D’Aversa sceglie invece un 4-2-3-1 con Caputo uomo più avanzato dell’attacco, in mediana sposta Thorsby a sinistra e piazza la coppia di ferro Ekdal-Silva centrali. Partita subito dura: in un contatto con Thorsby dopo meno di un minuto va k.o. Sturaro, che poi riesce a rientrare. Ma è la Samp che lo indirizza subito a suo favore: dopo sette minuti Gabbiadini (terzo gol nelle ultime tre partite) firma di testa il vantaggio, colpendo forte e angolato su un cross dalla destra del solito Candreva, mister assist. Sirigu si allunga ma non ci arriva. Ma la squadra di Shevchenko paga ancora una volta, come si diceva, l’insufficiente peso offensivo. Non solo: il gol incassato quasi a freddo complica parecchio la situazione perché i rossoblù sembrano pagare lo svantaggio anche sul piano psicologico. La Sampdoria è più cinica, difende bene, sale con gli esterni e ha l’effetto di tenere bassi Ghiglione e Cambiaso, limitando l’apporto avversario dalle fasce. Inoltre la mossa di D’Aversa che mette Gabbiadini a contenere Badelj, priva la squadra di Shevchenko della sua primaria fonte di gioco. La Samp è snella, veloce, leggera di testa e di gambe. Il Genoa è macchinoso e prevedibile. Gabbiadini tenta il bis al 28’, ma di testa colpisce alto. Lo imita al 33’ Thorsby (Sirigu stavolta c’è). Derby quasi a senso unico, perché i blucerchiati danno la netta impressione nel primo tempo di non andare mai in affanno contro un avversario che invece fa una grande fatica. Yoshida chiude la porta a Ekuban (39’) nell’unico momento in cui l’attaccante rossoblù s’è avvicinato all’area sampdoriana. Servirebbe altro a Sheva per colpire, ma non ha gli uomini. Non è un caso che nelle precedenti gare della sua gestione la squadra dell’ucraino non abbia segnato neppure un gol. Che arriva nella ripresa, quando però è troppo tardi.

GENOA PUNITO

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Sturaro in avvio di ripresa (3’) serve un pallone d’oro per Hernani che calcia altissimo, nella migliore occasione del Genoa da inizio partita. Sulla ripartenza, favorita da Augello, s’è innescata l’azione del raddoppio blucerchiato, che ha messo il Genoa al tappeto. Candreva arriva sul fondo, tiro violento, Sirigu non trattiene e Caputo fa il due a zero. Il Genoa, che ne frattempo ha rilanciato Destro (fuori Ekuban) ha un guizzo con Pandev (19’, diagonale velenoso che sfila sul fondo dopo avere sfiorato il palo), che precede il tris sampdoriano. Perché l’apoteosi per D’Aversa si compie al 22’ della ripresa, con il rocambolesco 0-3 di Gabbiadini. L’attaccante supera Sirigu con un tiro reso imparabile dalla deviazione di Vanheusden, ma l’arbitro Doveri annulla per fuorigioco di Caputo. D’Aversa sostituisce l’autore del gol, ma dopo il check con la Var la rete viene convalidata. Qui il Genoa ha un sussulto: Cambiaso (33’) serve Destro che di testa anticipa Colley e di testa va a segno: 1-3 per il primo gol del Genoa nell’era-Sheva. Vanheusden cerca il bis, ma i rossoblù non riescono a riaprire la partita, nonostante l’innesto di Kallon nei minuti finali. Candreva timbra il palo, quasi a voler legittimare ulteriormente il successo della Samp.

VELENI

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Finale caldissimo: dalla gradinata nord, dopo una serata di grande tifo e passione, arriva un ripetuto lancio in campo di fumogeni che costringono Doveri a interrompere la gara, mentre Chabot (ammonito) accende ulteriormente gli animi. Sette minuti di recupero, e lì comincia la lunga notte di festa della Samp.

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