Calhanoglu super e quattro vice: aspettando Ibra, il Milan sa fare gol

Con Maldini, Rebic e Colombo i rossoneri sono arrivati in Europa League, contro lo Spezia hanno riscoperto anche Leao. Così l’assenza di Zlatan fa meno paura

No Ibra, no problem. È ormai dal terzo turno di qualificazione di Europa League che il Milan sta facendo a meno del suo trascinatore, ma i gol e i risultati sono arrivati comunque, nonostante qualche intoppo di troppo contro Bodø/Glimt e Rio Ave. Lo svedese non fa mancare la sua leadership anche lontano dal campo, ma le preoccupazioni sulla sua assenza al momento della positività al coronavirus, sono state attenuate dalle alternative schierate da Pioli.

Dipendenza attenuata

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È chiaro, i rossoneri non possono certo illudersi di poter fare a meno di Ibrahimovic, ma la dipendenza dello scorso anno dallo svedese sembra perlomeno attenuata. Così quando, magari per turnover, l’allenatore avrà in mente di far rifiatare Zlatan, lo farà con la consapevolezza che alle sue spalle non c’è il deserto e l’incognito, ma tanti giovani talenti pronti a non far rimpiangere eccessivamente il gigante di Malmö.

Trend

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Quando Ibrahimovic si è dovuto fermare forzatamente a causa del Covid-19, aveva appena cominciato la nuova stagione nello stesso modo in cui aveva finito quella vecchia, segnando. Aveva infatti appena centrato la quarta partita consecutiva a segno con il Milan, con due doppiette. Tre gol nelle ultime due giornate dello scorso campionato contro Cagliari e Sampdoria e stesso bottino dopo la mini-pausa estiva, contro Shamrock Rovers e Bologna: una certezza. Tanto che, nelle prime due uscite del 2020-21, la squadra aveva segnato 4 reti, di cui tre a nome suo e una con la firma di Hakan Calhanoglu. È stata così più che comprensibile l’apprensione che si è creata quando si è saputo della sua assenza in prossimità del terzo match della stagione, contro il Bodø/Glimt. Se il 75% delle reti dipendono dallo svedese, la squadra rischia di rimanere a secco.

Risposte

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Non è stato così, per fortuna del Milan e di Pioli. Il gruppo ha risposto molto bene in campionato nonostante la pesante assenza e in Europa League ha evitato gli sgambetti delle due mai dome avversarie. Gli obiettivi sono stati centrati, con il punteggio pieno in campionato e l’inserimento del nome del club in un’urna europea dopo un anno di assenza. Certo, le avversarie non erano le più temibili su piazza (le neopromosse Crotone e Spezia in Serie A, due sorprese in Europa) ma, come si è visto nei preliminari, lo scivolone era davvero dietro l’angolo. Nelle quattro partite senza Ibra, come prima punta è stato schierato una volta Maldini, una volta Rebic e due volte Colombo, che si è però diviso a metà con Leao la sfida di San Siro contro i liguri. La squadra ha addirittura migliorato la media gol per partita: 2 con Zlatan e 2,5 senza. Dieci reti in 4 match con tre centri per Calhanoglu – un’altra costante della squadra -, una doppietta di Leao e un gol a testa per Kessie (su rigore), Colombo, Diaz, Hernandez e Saelemaekers. Tutti presenti.

Verso il derby

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Come l’Inter con Bastoni e Skriniar positivi, anche il Milan fa la conta degli uomini verso il derby del 17 ottobre spera di recuperare il campione svedese, che ha ancora il covid. Intanto però lo stesso Rebic sembra poter rientrare in tempo dall’infortunio per la stracittadina: ancora non ci sono certezze. Ma le buone prestazioni offensive della squadra permettono a Pioli di vivere con moderata serenità le incognite sulle due punte di diamante della scorsa stagione, consapevole di non essere assolutamente allo sbaraglio, anzi. Detto ciò, quella attuale rimane comunque una situazione precaria, perché nella “normalità” il Milan non può certo fare a meno di Ibrahimovic nel lungo periodo: Zlatan è l’uomo che ha segnato il cambio di ritmo dello scorso anno e non ha nessuna intenzione di lasciare troppo spazio agli altri. La candidatura come vice-Ibra è stata aperta, ma quest’anno nessuno toglierà mai quel chiaro prefisso dall’annuncio di lavoro.

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