Calha e Theo, scossa Milan: 2-0 al Benevento e +3 su Juve e Napoli

Montipò nega più volte il gol a Ibrahimovic, ma ci pensano il turco e il francese. I rossoneri si portano provvisoriamente al secondo posto scavalcando anche l’Atalanta

Casa dolce casa, per una volta nella stagione del Milan è così. Dopo la sofferta vittoria con il Genoa e il lungo digiuno precedente ecco un successo pieno che riporta il sorriso sulla faccia di Pioli. Due a zero al Benevento di Pippo Inzaghi, che deve cercare di restare a galla in un momento difficilissimo. Nel Milan torna Zlatan Ibrahimovic e Calhanoglu è subito più lucido. Rafael Leao restituito al suo ruolo di attaccante esterno lotta e sbaglia ma soprattutto, e questa è la grande novità, lotta. E Zlatan è sempre Zlatan: giocate sofisticate spesso non capite dai compagni, ma novanta minuti di sudditanza dei difensori avversari. Sbaglia un paio di occasioni importanti, ma comunque trasforma la squadra. Il Benevento non è esattamente una concorrente per la zona Champions e come il Milan, anche se in un’altra galassia, paga un girone di andata vissuto sempre con il piede sull’acceleratore. Il Milan però, pur tardando a chiudere la partita, non rischia mai e incassa tre punti fondamentali per il morale e per la classifica. Il vecchio amico Inzaghi torna a casa a mani vuote, d’altra parte non ha a disposizione i giocatori di classe del fratello Simone che pochi giorni fa ha affondato la barca rossonera allontanandola dall’obiettivo: tornare nel salotto europeo. I tre punti sul prato di San Siro impregnato di pioggia stasera erano condizione necessaria anche se non sufficiente. Il Milan si avvia alla super sfida con la Juve con animo un po’ più sereno.

Kessie, il velo e molto altro

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Il gol che apre la partita arriva dopo sei minuti, grazie a una bella combinazione di Saelemaekers con Calhanoglu e a un velo intelligente di Kessie che aveva anche avviato l’azione. Dopo un quarto d’ora doppia occasione per Saelamaekers e per Ibrahimovic sulla ribattuta del portiere, ma il riflesso manca. E poi un’altra bella azione sempre da Kessie, brillantissimo soprattutto nel primo tempo, ma Ibra e Leao mancano l’obiettivo. Il Benevento ci prova con Lapadula e Iago Falque, ma Donnarumma non patisce: i rossoneri che hanno ritrovato il capo carismatico lasciano poche occasioni sul campo, praticamente le briciole.

Vitamina Zlatan

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Per Ibrahimovic contro il Benevento è un rientro da capitano ombra, neppure troppo ombra, ma la questione non stupisce. C’è Romagnoli in campo, c’è il vice Donnarumma, ma chiaramente il motivatore è sempre lui. Il capo. La vitamina Z. All’inizio conta di più la vitamina K, come Kessie, capace di annullare praticamente da solo le manovre di gioco del Benevento. Ma alla lunga la presenza di Ibra paga. C’è un leggero brivido con De Paoli nel finale del primo tempo, finisce in corner non bene sfruttato. E all’inizio del secondo tempo, con Tonali dentro per uno spento Bennacer, è ancora Saelemaekers a cercare Ibrahimovic. E ancora è bravo Montipò, poi Saelemaekers servito da Leao in area pasticcia. Ma il raddoppio è nell’aria, e nell’area: dove arriva Ibra lanciato da Theo (all’origine di tutto il solito Saelemaekers) e Montipò ancora una volta si supera. Stavolta il terzino francese è lì, lanciato e pronto a trasformare la ribattuta. 2-0 e Milan un po’ più tranquillo. È il riscatto di tutti, più che altro di Theo. Che sta vivendo una stagione sottotono, ma chiudendo la partita dà una grossa mano al Milan nella corsa Champions. In attesa del migliore Ibrahimovic: contro il Benevento era in rodaggio ed è bastato.

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