Caldara riparte dal Venezia e fissa gli obiettivi: riscatto personale e chiamata in azzurro

Il difensore ex Atalanta, Juventus e Milan riparte dal club veneto, dove metterà esperienza e voglia di rivalsa al servizio di Paolo Zanetti

Stefano Carnevale Schianca

4 agosto – Milano

Mattia Caldara alla ricerca di se stesso. Lo è da almeno tre anni, ormai, da quel clamoroso trasferimento dalla Juventus al Milan per 35 milioni di euro (appena due settimane dopo l’approdo a Torino da Bergamo), una cessione inserita nell’operazione che portò al “tradimento” (solo per un anno) di Leonardo Bonucci ai colori bianconeri. E in un certo senso di “tradimento” si potrebbe parlare anche per lo stesso Caldara, quantomeno rispetto alle premesse. Non per sue dirette responsabilità, sia chiaro: la sequela di infortuni che da anni accompagna il suo vissuto calcistico ne ha tarpato a più riprese le ali, impedendogli di spiccare definitivamente il volo. Un salto di qualità a cui sembrava destinato dai tempi dell’Atalanta made in Gasperini, e che ora proverà a ricostruire tra le fila del Venezia, che con l’approdo di un giocatore del suo livello dà un chiaro segnale alle pretendenti alla salvezza in Serie A: i lagunari sognano in grande, e Caldara con loro.

L’IMPATTO IN LAGUNA

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Il difensore proverà quindi a rilanciare la propria carriera sotto la guida di Paolo Zanetti. Una missione tutt’altro che semplice, se si considera il punto di vista fisico: il giocatore è stato vittima nel tempo di una parziale lacerazione del tendine d’achille, di una rottura del legamento crociato del ginocchio e per finire di una distrazione al tendine rotuleo. Insomma, non certo il migliore dei biglietti da visita, sotto il profilo fisico . Ciò che Caldara potrà dare al Venezia sta invece nell’aspetto mentale e tecnico. L’esperienza accumulata tra le fila di big del campionato come Atalanta e Milan sarà decisiva per trasmettere all’intera squadra sicurezza e voglia di giocarsela a viso aperto contro chiunque, specialmente in quelle gare in cui raccogliere punti sarà più importante del bel gioco.In una lotta alla salvezza sempre più combattuta certe qualità possono e devono fare la differenza. Tecnicamente, quindi, il senso della posizione e la capacità di copertura forniranno maggiore equilibrio e solidità al reparto arretrato, proiettando il Venezia verso un gioco più aperto e meno conservativo. Una volta sistemata definitivamente la tenuta atletica, insomma, ci sono tutti gli ingredienti per sognare in grande, puntando a una chiamata in Nazionale che manca da ben tre anni, da quei tempi migliori che Caldara, in laguna, proverà a rivivere. Solo due presenze in azzurro: troppo poche per chi, come lui, sembrava essere destinato a fare la differenza. E al destino il difensore vuole farsi nuovamente bussare la porta.

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