Calciomercato, ecco i tre procuratori che lo comandano

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Calciomercato, ecco i tre procuratori che lo comandano

Mino Raiola, Jorge Mendes e Kia Joorabchian sono i signori del mercato. Da Cristiano Ronaldo a Pogba sino a Balotelli, Mangala, Joao Mario: passa sempre tutto da loro

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ROMA – I padroni del pallone sono loro. Non conta il campionato, la nazione o il continente: quando c’è in ballo una grande operazione con uno dei top player del calcio mondiale, quei tre sono spesso coinvolti. Perché controllano direttamente, in veste di procuratori, i migliori giocatori o perché fungono da intermediari nelle trattative. Mino Raiola, Jorge Mendes e Kia Joorabchian nella mappa del pianeta calcio sono tra gli agenti più importanti. Forse i tre più importanti. L’italo-olandese e il portoghese come numero e importanza di assistiti non temono confronti con nessuno, mentre l’iraniano, soprattutto in veste di intermediario, lavora dal Sudamerica alla Cina passando per l’Europa. Sono gli uomini delle operazioni “impossibili”, quelli che anche quest’estate hanno fatto girare decine di milioni e tenuto in scacco grandi club.  I dirigenti che vogliono un campione per rinforzare la propria rosa, spesso si rivolgono a loro. Gli altri procuratori non li amano (eufemismo), ma tutti devono fare i conti con loro. Succederà anche nei prossimi 6 giorni di fuoco, gli ultimi di questa sessione di mercato: Balotelli, Mangala e Joao Mario, tanto per fare tre esempi, sono solo alcuni dei giocatori che Raiola, Mendes e Joorabchian potrebbero “muovere” da oggi fino a mercoledì. Da giovedì poi si godranno un po’ di vacanza con le rispettive famiglie, ma senza staccare il cellulare. Perché il mercato per loro non si ferma mai.

DIFFERENZE E SIMILITUDINI – Diversi per nazionalità e modo di condurre le trattative, i tre hanno almeno un tratto comune: l’abilità nel costruire le rispettive fortune con le proprie mani, senza avere alle spalle un familiare che lavorava nel mondo del calcio. Sono stati abili a fiutare il business che poteva nascere con i trasferimenti dei giocatori e si sono mossi con bravura e tempismo. Hanno trascorsi nel mondo del pallone non memorabili, ma adesso stanno scrivendo la storia di questo sport dietro le quinte, a suon di trasferimenti milionari.

L’IMPERO DI MINO – Raiola, dopo aver lavorato nel ristorante-pizzeria del padre ad Haarlem e aver creato una ditta per favorire le intermediazioni tra Italia e Olanda, è sbarcato nel calcio all’inizio degli anni ‘90. Da lì in poi è stato un crescendo: ha legato le sue fortune ai trasferimenti del Pallone d’Oro Nedved e di Ibrahimovic, adesso ha arricchito il suo conto in banca di 25 milioni di euro portando Pogba allo United e sta trattando il passaggio di Matuidi alla Juventus. Parla 6 lingue e, fra i suoi assistiti, ha altri giocatori del calibro di Romelu Lukaku, Mkhitaryan, Donnarumma, Balotelli, Bonaventura, Van der Wiel, Romero, Abate e Tete

REGNO PORTOGHESE – Mendes, appese al chiodo le scarpette a 20 anni, ha lavorato nella produzione del gelato, nella vendita di cappelli e ceste di vimini insieme alla madre, ha aperto una piccola catena di negozi di video, ma ha sfondato con una discoteca diventata in fretta ritrovo di molti calciatori. I suoi primi assistiti sono stati Nuno Espírito Santo, Hugo Viana e Costinha, poi è nata la Gestifute e in serie sono arrivati i milionari affari con Cristiano Ronaldo (prima allo United e poi al Real), con il tecnico Mourinho, ma anche con Deco, Ricardo Carvalho, Paulo Ferreira, Tiago, Maniche, Quaresma, Di Maria, Thiago Silva, James Rodriguez, Diego Costa, Mangala e Moutinho. Nelle scorse settimane si è arricchito portando André Gomes al Barcellona e Renato Sanchez al Bayern Monaco.

KIA IL VIAGGIATORE – Joorabchian, nato a Teheran, ma residente a Londra (dove si è laureato) fin da quando aveva 12 anni, viene da una famiglia che faceva affari nella vendita di auto. E’ sbarcato nel calcio più tardi rispetto a Mendes e Raiola, dopo aver fatto affari nel mondo dei combustibili e dell’editoria.  Attraverso la sua MSI ha lavorato con il Corinthians portando in Brasile Tevez (del quale è anche agente) e Mascherano prima che le accuse di un giudice e un processo (dal quale è stato scagionato) ponessero fine al matrimonio. Insieme all’amico Pini Zahavi, lavora molto con i fondi e in Inghilterra: ha portato Robinho al City, era legatissimo al Chelsea e, grazie alle operazioni dello scorso con il Jiangsu (Ramires e Teixeira), ha creato un rapporto forte con il Suning, nuovo padrone dell’Inter. Adesso sta collaborando con i nerazzurri nell’operazione Joao Mario (suo assistito) e in Brasile.

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