Calcio, boom di costi, ultimo avvertimento Uefa ai club cicala: Il calcio italiano deve cambiare, ecco la strada

Boom di costi. “Il calcio italiano deve cambiare “. È l’ultimo avvertimento Uefa ai club cicala di serie A.

La strigliata è firmata Andrea Traverso, direttore finanziario. E precisa: “Fra i cinque grandi Paesi europei, le società italiane sono quelle che devono lavorare di più. Conosciamo tutti la situazione in Italia.

C’è un grandissimo potenziale in un Paese che però negli ultimi vent’anni è rimasto indietro. C’è da ripensare il sistema calcio in Italia che ha la necessità di fare investimenti a lungo termine come nelle infrastrutture e nel settore giovanile. I giocatori sotto i vent’anni sono impiegati pochissimo in serie A”.

E poi: “I club italiani hanno oggi un costo squadra tra i più elevati a livello europeo legato soprattutto al trasferimento dei giocatori più che agli stipendi”.

“Ci aspettiamo che tali costi continueranno a salire. Poi il trend dovrà invertirsi soprattutto con la diminuzione dei costi dei trasferimenti”.

IL NUOVO FAIR PLAY NEL CALCIO

Introdotto nei giorni scorsi, operativo da giugno, il nuovo corso è un avvertimento vero e proprio. Un allarme. Un invito a stare a galla, a non rompere il giocattolo. Tre i pilastri su cui poggia: solvibilità, stabilità, controllo dei costi. La vigilanza sarà costante,  implacabile. Dunque, guai a chi sgarra. I furbetti della “contabilità  creativa” sono avvisati. Poche storie: bisogna rigar dritto.

IL SALASSO DELLA PANDEMIA

Al calcio europeo il virus ha prodotto un mare di guai. In testa a tutto e a tutti i  7 miliardi di mancati introiti. Ciononostante in Italia si prova ancora a sorvolare certi paletti salvo poi incappare in spiacevolissime vicende finanziarie che finiscono con il ferire l’intero sistema e il cuore dei tifosi.

ANCHE IL GIOCO DEL CALCIO  È DA RIVEDERE

Lo ha detto nei giorni scorsi Fabio Cannavaro, Pallone d’oro e campione del mondo: “Quanto siamo lontani dallo spettacolo offerto da City e Lverpool. Siamo lontani sotto tutti i punti di vista. Dobbiamo svegliarci”. E studiare nuovi modelli tipo Villareal o Lisbona. 

Il Villareal (città di 50 mila abitanti) – pochi soldi, molte idee – è in semifinale di Champions dopo aver battuto due corazzate: Juventus e Bayern. Ora dovrà vedersela con la macchina perfetta di Klopp.

Il  Lisbona  è arrivato ai quarti di finale della Champions e vende dal 2015 i suoi migliori talenti. E  continua. In vetrina ora ha messo il centravanti Darwin Nunez, perla uruguaiana, 22 anni, pescato in B (Almeria, Andalusia); ora lo vuole mezza Europa. Il coraggio lusitano premia.

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