Calcio al contrattacco. Stadi, tifosi e ristori: il piano Figc-Lega arriva a Palazzo Chigi

Si è tenuto ieri incontro Gravina-Vezzali e contatti con il Governo: partono le richieste

Non c’è più tempo da perdere. I vertici del calcio sono in costante mobilitazione per rendere possibile una ripresa che sembra invece sempre più problematica: bisogna agire in fretta e in modo efficace, quindi adesso sono state chiamate in causa le più alte sfere del Governo per ricevere concretamente aiuto. La Serie A ha perso per la pandemia 1,2 miliardi di euro e si preparava alla nuova stagione sperando fosse quella della rinascita. Invece, ancora prima di partire, ecco il primo grande intoppo legato alla capienza degli stadi: il 50% concesso dall’ultimo decreto per gli impianti all’aperto (in zona bianca), misura considerata da molti comunque insufficiente, rischia seriamente di trasformarsi in un 25-30% con il metro di distanziamento preteso nel decreto stesso. Una situazione difficile che ha però bisogno di una soluzione immediata.

Per questo già ieri mattina il presidente della Figc Gabriele Gravina ha visto il Sottosegretario Valentina Vezzali, appena rientrata da Tokyo: un incontro informale, organizzato in fretta, in cui il numero uno della Federazione ha cercato di far presente l’assoluta necessità di un intervento per non aggravare la situazione economica della Serie A e del calcio tutto, in stato di emergenza da prima della pandemia ma con tanta voglia (grazie pure alla riforma che sta portando avanti Gravina) di venirne fuori a testa alta. La Vezzali, che ha sempre spinto per un’apertura larga degli stadi (aveva chiesto il 75%), ha espresso la volontà di trovare la soluzione migliore per tutti e già la prossima settimana incontrerà presidenti federali e leghe degli sport che hanno campionati vicinissimi alla partenza, tra cui ovviamente anche il calcio.

RICHIESTE AL GOVERNO

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Ma è dai vertici dell’Esecutivo che sono attese mosse decisive. Il presidente Gravina e il numero uno della Lega Serie A Paolo Dal Pino hanno avuto un confronto in videocall con Palazzo Chigi e oggi i colloqui potrebbero continuare. Questa mattina verrà infatti inviato al Governo uno studio sviluppato da PricewaterhouseCoopers con Federcalcio e Lega in cui si evidenziano tutti i numeri della crisi. Un’analisi dettagliata sulle potenzialità del calcio prima del Covid e sull’impatto che ha poi avuto la pandemia, da cui emergono anche criticità e proposte per sostenere il settore professionistico. Uno studio che Dal Pino illustrerà ai club stamattina durante il Consiglio di Lega, in modo da coinvolgerli in questo lungo lavoro di confronti che da tempo il governo del calcio porta avanti con la politica (“La Vezzali è il nostro primo interlocutore, ma abbiamo contatti anche con la Presidenza del Consiglio, il Mise e il Mef”, ha detto qualche giorno fa Gravina).

Uno studio che contiene diverse richieste al Governo che non si limitano al discorso stadi. Certo, quello c’è e la proposta è riaprire gli impianti al 100%, visto che parliamo di aree all’aperto e con il vincolo del green pass. Ma ci sono anche una serie di misure per alleggerire i conti dei club da portare avanti soprattutto a livello fiscale (tramite credito d’imposta e dilazionamento dei pagamenti Irpef) e l’idea del ripristino delle sponsorizzazioni legate alle scommesse. Insomma, il problema stadi crea l’urgenza, ma diventa anche l’occasione per rivendicare un aiuto che fino a questo momento, rispetto ad altre categorie colpite dalla crisi pandemica, secondo Figc e Lega è stato decisamente insufficiente.

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