Cairo, Toro e cuore: “Un amore granata. E Juric coi giovani farà benissimo”

Il presidente festeggia 17 anni di proprietà: “Abbiamo cambiato tanto, ma sono felice della squadra consegnata al nostro tecnico”

dal nostro inviato Mario Pagliara

3 settembre – Dogliani (Cn)

Piazza Umberto I° è accarezzata da un piacevole venticello, c’è un bel via vai di persone, tra manager, amministratori delegati di società, giornalisti, scrittori. E poi tantissimi appassionati in centro a Dogliani, paesino in provincia di Cuneo, al punto che si fatica a trovare un posto libero nella piazza di fronte al palco. È il giorno di apertura dell’undicesima edizione del Festival della Tv, organizzato da Idee al Lavoro srl in collaborazione con Dogliani Eventi, appuntamento dove si riflette sul futuro della televisione e più in generale della comunicazione.

anniversario

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L’editore Urbano Cairo è l’ospite d’onore della giornata di apertura, che cade proprio nel giorno in cui festeggia il diciassettesimo anniversario di presidenza del Torino. Sale sul palco poco dopo le 18.30 per dialogare con il giornalista Nicola Porro di televisione, comunicazione, giornali, di La7, di Rcs Mediagroup, politica e crisi energetica. E naturalmente nel discorso è inevitabile che entri anche il Toro. “Proprio oggi (ieri, n.d.r.) sono diciassette anni che ho preso il Toro – ricorda il presidente Urbano Cairo, mentre dalla piazza nasce un applauso -. E devo dire che il Toro è sempre stato solo cuore. Per il Toro non valgono le regole e le dinamiche del business come per le altre mie aziende. Infatti nel calcio ci perdo soldi. Negli ultimi anni, poi, soprattutto a causa della pandemia abbiamo avuto situazioni molto pesanti, causati dalla chiusura degli stadi, dal mercato dei calciatori che si è ridotto, dal fatto che gli sponsor scarseggiavano. È stata davvero molto dura”. Il ricordo affettuoso e appassionato è rivolto alla mamma, la signora Maria Giulia Castelli, e al papà, Giuseppe. “Il Toro è la squadra di mia mamma e del mio papà. Ricordo che nel mese di agosto di diciassette anni fa mi chiamò l’allora sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, per propormi il Torino. L’idea piano piano mi coinvolse. Ma fu mia mamma, che era una insegnante e una donna prudentissima, a spingermi verso il Toro. Lei era una tifosa del Grande Torino”.

Qualità

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Quando il presidente Cairo scende dal palco c’è un bel numero di tifosi che non vedono l’ora di parlare con lui di Torino, del mercato, di Juric e dei temi granata. Il giorno dopo la chiusura della campagna acquisti, il numero uno del club apre il libro granata partendo da un po’ di riflessioni sui contenuti dell’ultima campagna acquisti. «Sono contento di quello che abbiamo fatto, sono certamente soddisfatto – spiega il presidente Cairo -. In questo mercato abbiamo acquistato dieci giocatori, considerando anche Ricci per il quale avevamo un obbligo di riscatto. Durante questa estate abbiamo avuto effettivamente alcune partenze importanti rispetto allo scorso anno, però li abbiamo rimpiazzati con dei giocatori di qualità e dal grande potenziale”.

I giovani

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Il Toro ha introdotto nell’organico calciatori esperti e dalla grande classe, come Vlasic, Radonjic e Miranchuk, ma ha anche puntato sui giovani dal futuro assicurato, come Schuurs, Pellegri, Ricci e Ilkhan. “Abbiamo una squadra molto giovane – prosegue Cairo -, e questo mi rende molto felice perché i giovani sono perfetti per il modo di lavorare del nostro mister. Lui è bravo sia con i calciatori esperti sia con i giovani, ma per Juric avere una squadra giovane è una buonissima cosa perché i giovani hanno una mentalità meno radicata rispetto ai più anziani, e il mister trova in loro un terreno più fertile per poter operare in una maniera migliore”.

Colpi di classe

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Alcuni dei volti nuovi dell’estate del Toro hanno già mostrato colpi di classe. È il caso, ad esempio, di Radonjic: “Rado sta facendo benissimo, deve continuare così: ha delle qualità notevoli, è davvero una bellissima scoperta”. A Bergamo, Vlasic ha mostrato un repertorio ampio, meritandosi la palma di migliore in campo tra i granata: “Anche Vlasic ha già fatto vedere cose eccellenti. Contro l’Atalanta mi è piaciuto molto. Così come anche Miranchuk ha grandi colpi, tant’è che alla sua prima partita ha già fatto gol. In attacco abbiamo una bella qualità, perché c’è anche il potenziale di Pellegri, c’è Sanabria, c’è Demba Seck che a Bergamo ha fatto bene. In generale, abbiamo una squadra con giocatori di ottima qualità. Ricci ha qualità, Schuurs è un difensore dalla grande statura: abbiamo dato al mister alcuni giocatori da formare, altri con un potenziale da far esplodere dopo un po’ di passi falsi che hanno avuto nella loro carriera. Sono davvero contento della squadra che abbiamo consegnato al mister”.

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