Cairo rilancia: “Voglio creare un Toro forte e fare contento Juric”

Il presidente è sereno: “Il mercato è difficile, ma stiamo lavorando. È arrivato Lazaro che l’Inter pagò 22 milioni: avrà un grande potenziale. Mi dispiace non aver ancora dato a Juric ciò che avrei voluto”

Dal nostro inviato Mario Pagliara

4 agosto – QUATTORDIO (AL)

“Ho intenzione di fare un Toro forte, che sia all’altezza, come accaduto nello scorso anno”. La semifinale del trofeo Mamma e Papà Cairo tra Torino e Milan è finita da pochi minuti, quando il presidente Urbano Cairo serve un ricco menù ai cronisti giunti nella campagna alessandrina. Si parla di mercato, strategie, obiettivi. E poi di Juric e della stagione che partirà domani con il debutto nei Trentaduesimi di Coppa Italia contro il Palermo. Spazia a tutto campo, il presidente Cairo, il piatto forte è naturalmente il mercato ed è da qui che si parte. “La mia intenzione è di fare una squadra forte, sono molto fiducioso che ci riusciremo e siamo tutti molto attivi affinché questo avvenga – spiega Cairo -. Certo, l’avrei voluto fare prima ma purtroppo i tempi si sono allungati. Faremo le cose che andranno fatte”.

Agenda di mercato

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Il Toro ha le idee chiare su dove intervenire. “Intanto è arrivato Radonjic, abbiamo acquistato Pellegri e Ricci, Bayeye è un giovane che ha delle potenzialità – spiega Cairo -. È arrivato Lazaro che l’Inter pagò 22 milioni, quindi di certo avrà un grande potenziale. Sicuramente mancano un centrale difensivo, in quanto abbiamo venduto Bremer, e un centrocampista ma qui abbiamo cose che stanno nascendo. Poi manca come minimo un trequartista, ma vediamo… perché se ci saranno opportunità saremo pronti a coglierle. Lo scorso anno, all’ultimo giorno, facemmo tre cose anche di qualità (Brekalo, Praet e Zima, ndr). Io sono d’accordo con il mister Juric quando dice che le cose non si fanno all’ultimo giorno: ha totalmente ragione. Però il mercato è questo, è strano ed è complicatissimo. Ma siamo qui per fare bene e faremo la squadra”.

Il presidente Cairo non cita mai il nome di Miranchuk, ma è chiaro che si riferisce a lui quando dice: “Purtroppo il calcio è particolare: quando sembra che hai chiuso un calciatore, quando ti sei anche scambiato i moduli, improvvisamente qualcosa accade… Però, vediamo, cerchiamo di sistemare anche questa cosa”. In queste ore filtra ottimismo che la trattativa per Miranchuk si possa sbloccare da un momento all’altro. Un’operazione che sta per andare in porto è quella per il centrocampista turco Emirhan İlkhan. Oggi farà le visite mediche: “È un giocatore di grandi qualità, ma finché non ci saranno le firme non diciamo nulla”.

Juric

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Quando si passa all’argomento Juric è quasi impossibile non ripartire dalla tensione vissuta in ritiro tra il tecnico e Vagnati: “Il calcio è un mondo in cui le emozioni sono elevate a potenza – riflette Cairo -. Quando hai persone come il nostro allenatore e il nostro direttore tecnico che vogliono fare bene, che sono determinati e focalizzati, allora può succedere. Adesso è tutto rientrato, l’importante è fare la squadra e farla bene”. Su Juric sottolinea come sia “un grande allenatore, di livello altissimo, lui giustamente chiede di avere i rinforzi il prima possibile. Non è che Vagnati non voglia darglieli o io non voglio, si tratta di coniugare una sua esigenza giustissima con la possibilità di farlo in relazione a un mercato molto complicato”. E poi svela: “Mi piacerebbe davvero accontentare un allenatore come Juric. Oggi il mio dispiacere è che, per motivi pregressi e a causa di un mercato difficile, non sono ancora riuscito a dare a lui quel che avrei voluto. Questo è il più grosso rammarico che ho, ma sono molto fiducioso. Stiamo lavorando per fare in modo che le cose accadano e che accadano velocemente”.

Toro sostenibile

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Il tema della sostenibilità è vitale per il club. “Abbiamo intenzione di investire e di fare una squadra forte, ma in un calcio che deve essere pure sostenibile dal punto di vista economico. Un calcio insostenibile non va lontano. Dal 2013 al 2018 il Torino ha coniugato buoni risultati sportivi con buoni bilanci, poi qualche passo più lungo della gamba che ho fatto e la successiva crisi causata dalla pandemia hanno comportato situazioni economiche non buone». Prima dei saluti, invita la squadra a “cominciare bene in Coppa Italia. Lo scorso anno si è visto un bel Toro, siamo in pista per fare una squadra nuovamente competitiva”.

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