Il presidente granata al Dla Piper Forum a San Siro: “Il Torino punta all’Europa? Il quinto posto è addirittura a 20 punti, quindi siamo a 4 lunghezze di distanza”
21 novembre 2023 (modifica alle 22:56) – MILANO
Il presidente del Torino e di Rcs MediaGroup, Urbano Cairo, è intervenuto questo pomeriggio al Dla Piper Forum che si è svolto a San Siro. Cairo ha parlato della necessità di ridurre i costi nel mondo del pallone: “Il Torino l’ho preso dal fallimento, quando non si era iscritto al campionato, nel luglio 2005. Acquisendo una società in quelle condizioni ho rifatto tutto da capo. Nel mondo del calcio ho imparato che i ricavi sono molto importanti e il potenziale del calcio italiano è grande. Ecco perché i fondi cercano di entrarci… La vendita dei diritti tv in Italia ha garantito una somma discreta, ma ora bisogna contrastare la pirateria come fanno in Spagna. E l’unico modo per riuscirci è applicare la legge che c’è. Il potenziale di crescita maggiore della Serie A è nei diritti esteri: la Spagna ricava 900 milioni, l’Inghilterra è a 2 miliardi, noi a 300-350 milioni. Come capite, è notevolissimo il gap che ci divide da queste due leghe. E poi è necessario rinnovare gli stadi per aumentare i ricavi: solo poche squadre di A hanno impianti di proprietà e quindi non si può che migliorare in questo aspetto. Ciò premesso, anche in Premier League, dove arrivano 4 miliardi l’anno dai diritti tv domestici ed esteri, ci sono società importanti che perdono soldi. Come può succedere? Ci sono i procuratori con le loro richieste, i giocatori più richiesti che vogliono più soldi… Aumentare i ricavi è dunque importante, ma è necessario anche un controllo dei costi. Servirebbe un salary cap non solo in Italia, ma a livello europeo. L’Nba ha gestito le cose in maniera intelligente introducendolo: se superi un certo tetto di spese, devi dare un contributo che viene ridistribuito tra gli altri club. E’ un’innovazione fattibile anche per il mondo del pallone? Deve essere una volontà europea, non solo italiana”.
arabia e decreto crescita
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Cairo ha affrontato anche il tema legato all’arrivo sul mercato dei club dell’Arabia Saudita: “Hanno portato molti denari nel calcio e questa non è una cosa negativa. Hanno acquistato giocatori non nel fiore degli anni, diciamo a fine carriera, e hanno creato un campionato che per ora non ha un appeal incredibile. Chi immette nel sistema calcio dei soldi, comunque, va apprezzato. Il Decreto Crescita? Bisogna andare avanti con questo decreto che inizialmente era stato apprezzato e parallelamente vadano trovati dei sistemi per incentivare il lavoro sui settori giovanili. Non bisogna dimenticare che un’attività come la Serie A perde un milione al giorno perché c’è una norma (quella sulla pirateria, ndr) non attuata. Il ‘pezzotto’ ha un milione e mezzo di abbonati e ci mancano così 350 milioni di ricavi. Il Decreto Crescita è un modo per dare al calcio un piccolo aiuto che magari non è stato dato prima, per esempio nella lotta alla pirateria”.
SUPER BUONGIORNO
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A margine dell’evento, poi, Cairo, ha concentrato la sua attenzione sul Torino e in particolare su Buongiorno, protagonista con la maglia dell’Italia: “Sono molto soddisfatto di Buongiorno. Ieri sera ho guardato la partita con i miei figli ed eravamo molto orgogliosi dell’Italia, che ha fatto una cosa importante qualificandosi per gli Europei, e poi sicuramente per il nostro Alessandro che ha disputato una grande partita. E non era facile giocare 90 minuti in quel modo, avendo avuto l’ammonizione al 6′. Siamo tutti felici per lui: gli ho mandato un messaggio subito dopo la partita, mi ha risposto, abbiamo parlato ed era molto contento. Colgo l’occasione per rifare i complimenti a lui e a Spalletti, che ha davvero dato una notevole inversione di marcia all’Italia. E non era facile dopo tutto quello che è successo, pensando per esempio al tema delle scommesse, con due giocatori (Zaniolo e Tonali, ndr) che nella sosta precedente sono andati via dal ritiro della Nazionale. E’ stata una cosa molto pesante, ma fortunatamente siamo andati avanti e potremo difendere il titolo Europeo. Quanto vale Buongiorno oggi? Con Alessandro abbiamo parlato la scorsa estate e lui mi ha detto: ‘Rimango volentieri al Toro’. Io gli ho risposto: ‘Alla grande, rimani con noi al Toro e faremo un grande campionato’. Questa è l’intesa tra noi, quindi non penso a vendere Buongiorno. Sarà il capitano del futuro? Lui è nato nel Toro, è entrato nel vivaio a 7 anni, oggi ne ha 24, quindi è in questa società da 17 anni. Adora il Toro, adora la maglia granata ed è un ragazzo per bene, fantastico, splendido e si è anche laureato… Ha pure una fidanzata carina e una famiglia per bene. Insomma, è un ragazzo perfetto. Non è ancora il capitano perché c’è Rodriguez. Come si suol dire, è capitan futuro, però non diciamolo troppo forte perché De Rossi doveva essere il capitano della Roma e lo ha fatto per pochissimo tempo. E’ un caso che il Torino si sia ripreso da quando è tornato Buongiorno? Certamente il suo rientro è stato molto importante però tutta la squadra è migliorata e ha fatto grandi cose. Ho visto uno Zapata cresciuto in maniera notevolissima: ha dato un grande contributo aprendo varchi come sa fare lui con la sua fisicità. Penso però anche a Sanabria, a Gineitis, che ha fatto benissimo, allo stesso Milinkovic Savic, che ha compiuto grandi parate, in mezzo al campo a Linetty e Ilic, tornati quelli che conosciamo, a Ricci prima di farsi male, a Vlasic in gol con il Sassuolo. Buongiorno evidentemente è un giocatore dalla grande capacità di trascinare il gruppo e ha segnato a Lecce”.
europa e scudetto
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Il numero uno granata ha poi dato un’occhiata alla classifica: “Il Torino punta all’Europa? Certamente la partita con il Bologna è molto importante. Dobbiamo prepararla molto bene, però è presto per dirlo, sicuramente siamo lì: con 16 punti siamo a un passo da tutto. Il quinto posto è addirittura a 20 punti, quindi siamo a 4 lunghezze di distanza. Nonostante abbiamo avuto delle penalizzazioni importanti. Se pensiamo alla partita con il Monza il gol era buono e c’era un rigore per noi… In più ci sono tante altre cose sulle quali non voglio tornare sennò sembra che voglia lamentarmi troppo, però ho visto una statistica, che non ho fatto io, che dice che negli ultimi tre campionati abbiamo avuto oltre 200 penalizzazioni e 50 vantaggi (arbitrali, ndr). E nelle 200 penalizzazioni abbiamo 35 rigori non dati in tre anni. Sarebbe bene che qualcuno avesse un’attenzione maggiore. Non per noi, ma per avere una maggiore oggettività”. Capitolo scudetto: “E’ presto per dire se sarà un testa a testa tra Inter e Juventus. Il campionato è iniziato da poco e siamo solo a un terzo. Inter e Juve hanno già un po’ di vantaggio, vediamo… Dipenderà dalle preparazioni fisiche, però certamente entrambe hanno messo un’ipoteca per giocarsela tra loro”.
RICETTA
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Il finale è stato ancora sul mondo del pallone e sul contenimento dei costi: “Il calcio italiano ha un potenziale incredibile di crescita a livello di diritti esteri. Poi però è innegabile che ci siano problemi legati a squadre in difficoltà, o possono andare in difficoltà, per i costi fuori controllo. Io ho risanato gruppi come Rcs e La 7 che perdevano centinaia di milioni e quello che ho fatto subito è stato certamente aumentare i ricavi, ma sicuramente anche mettere sotto controllo i costi. Per di più mantenendo tutta la forza lavoro, quindi non licenziando nessuno. E’ molto importante avere un’attenzione ai costi. Nel mondo del calcio quando hai un incremento dei ricavi, immediatamente se lo prendono calciatori, agenti e allenatori. E questo non è così giusto perché se il calcio non è più sostenibile, è un problema di tutti”.
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