Cagliari, Capozucca: “Il vero colpo del mercato è Gabigol: anche noi abbiamo provato a prenderlo”

Calciomercato da protagonisti, con acquisti del calibro di Bruno Alves, Isla, Padoin, Borriello e Ionita: Cagliari promosso a pieni voti. I  meriti vanno equamente divisi tra il presidente Tommaso Giulini e il direttore sportivo Stefano Capozucca, che nel corso di un’intervista concessa al Corriere dello Sport rivela di aver sfiorato un altro grande colpo:

“Il vero voto lo darà il campo perché sulla carta sono tutti bravi ma poi bisogna vedere nei fatti. Se l’esito sarà quello che ci siamo prefissati e quindi la salvezza, allora sarà stato un buon mercato, altrimenti no. Credo che il colpo migliore del mercato estivo sia stato quello di Gabigol e devo dire che lo abbiamo seguito grazie ad alcuni video qualche tempo fa. L’operazione si sarebbe anche potuta fare ma siccome si trattava di somme fuori dalla nostra portata, avremmo dovuto trovare un partner da quindici milioni di euro per chiudere la vicenda. Storari decisivo nelle trattative? I giocatori parlano tra di loro ed è normale che si informino sulle piazze. Storari è stato abile ad essere un interlocutore attendibile ed efficiente che ha parlato di Cagliari città e della squadra. Diciamo che ha tolto gli ultimi dubbi a chi poteva averne”.

Tante le trattative messe in piedi, alcune naufragate, altre portate in porto: “Isla è stata la più difficile. Era un nostro obiettivo e la trattativa non è nata certo per caso, ma ad un certo punto sembrava tutto molto complicato. Non era un’operazione alla portata del Cagliari perché il calciatore è importante ma quando ci siamo visti a Chia io, il presidente e Marotta, abbiamo strappato una mano alla Juventus e abbiamo chiuso. La più semplice? Padoin. Il presidente aveva fatto il suo nome prima che finisse lo scorso campionato e siamo stati svelti e rapidi nel chiuderla subito. Mati Fernandez? Non ha senso parlarne ora perché rischieremmo di sminuire l’acquisto di un giocatore come Tachtsidis che era un nostro obiettivo. Siamo felice che sia arrivato lui”.

Dopo l’ottimo lavoro svolto in due anni di calciomercato, il popolo rossoblù si è innamorato di Capozucca: “Fa piacere avere la stima dell’ambiente nel quale si lavora. Io sono schivo ma ricevere i complimenti è sempre bello. Devo ringraziare chi è riuscito a stregarmi in appena quindici mesi facendomi sentire come se fossi sempre stato qui. Di sicuro il presidente mi ha inculcato l’amore per questi colori e per la squadra tanto che ho il rammarico di non essere arrivato prima. Chi lavora qui è stimolato dall’entusiasmo che si respira e io sono molto felice di esserci. Da sognatore, mi piacerebbe essere qui nel ruolo di direttore sportivo per lo stadio nuovo. Io sono così, un po’ schivo ma anche una persona alla quale piace scherzare con i giocatori. Il balletto di Bari rispecchia la mia persona”.

Dopo un mercato da protagonisti a Cagliari si può ambire a qualcosa di più della semplice salvezza? “Sognare è sempre importante, fa parte della vita. Chi compra un gratta e vinci, come faccio anche io in autostrada, sogna di vincere grandi somme. Ma noi dobbiamo essere realisti. Siamo tornati in serie A perché lo volevamo fortemente e ora ci vogliamo restare. Sarebbe da presuntuosi fare altri programmi, ma poi negli anni questa società darà le giuste soddisfazioni ai tifosi. Forse qualcuno non si è reso conto del tesoro che la squadra ha con questa proprietà. I giocatori vanno e vengono così come i direttori sportivi, ma il presidente ha grandi progetti”.

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