Cagliari: addio a Nenè, grande campione

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Cagliari: addio a Nenè, grande campione

Uno fra i più talentuosi eroi dello scudetto ci ha lasciato poche ore fa, il club e la Sardegna lo piangono

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CAGLIARI – Chissà come lo accoglierà, nell’Eden dei prediletti, il suo allenatore Manlio Scopigno. Lascio ad altri l’elenco degli aneddoti, ce ne saranno a valanghe. Il brasiliano anti saudade, quello che le big del calcio di allora rifiutarono e che il Cagliari accolse per farne uno degli eroi dello scudetto del 1970. La Juventus lo pescò nel Santos, anno 1963: tempi e club prestigiosi per altri “re” del pallone, e lui per cucirsi addosso un quarto di nobiltà dovette transitare – incompreso – una stagione a Torino sponda Juventus. Da un bianconero all’altro: gli servivano colori vivi, il rosso e il blu, per esplodere in tutta la sua meravigliosa bellezza calcistica.

A settantaquattro anni, dopo una lunga e penosa malattia, se n’è andato. Tredici anni tutti rossoblù salvo una brevissima parentesi a Chicago nei Mustang. I suoi compagni di allora, allo svilupparsi del perfido male che lo ha quasi isolato dal mondo, gli hanno costruito intorno un perimetro di amorevoli cure e di protezione. Fa male, sapere che non c’è ora. Lui come Mario Martiradonna, come Giulio Zignoli, come l’allenatore: il corso del tempo è questo, eppure no, Nenè sembra proprio una costola portata via. Mette una tristezza infinita. Sapere che c’era, sia pure malato, riempiva quei dolci ricordi delle sue inarrestabili cavalcate sulla fascia di competenza, a far dannare i difensori avversari, con Riva che ne sfruttava appieno quel contributo di fatica e di gioia. Ora ci resteranno sì i ricordi belli, ma con quella tristezza infinita che non si può descrivere, che non si può raccontare. Una lacrima, una preghiera e un abbraccio anche a te, Eroe fra gli Eroi.

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