“Buu” razzisti, la Lazio si dissocia ma sono in arrivo sanzioni: ecco cosa rischia

Si attendono i provvedimenti del giudice sportivo dopo gli ululati di parte dei tifosi biancocelesti in trasferta a Lecce. C’è la recidiva, è probabile che verrà fatta una richiesta di sanzioni importanti

Lazio senza pace. Alla ripartenza del campionato, brusco scivolone della squadra di Sarri a Lecce tra la cornice indecorosa dei cori razzisti rivolti dal settore ospiti del Via del Mare ai giocatori giallorossi Umtiti e Banda. Con la gara interrotta dall’arbitro Marinelli a metà ripresa: lo speaker dello stadio ha comunicato che la partita sarebbe stata sospesa definitivamente in caso di ulteriori cori razzisti. Un’altra pagina di vergogna a carico di una parte della tifoseria laziale che farà scattare provvedimenti. Questa volta gli ispettori federali hanno preparato e già inviato un’ampia relazione di quanto accaduto al Via del Mare costruita anche con la collaborazione della Questura di Lecce. Con la consegna di questo fascicolo la Procura Figc ha chiesto determinate sanzioni al giudice sportivo a cui adesso spetta la decisione finale. Considerata anche la recidiva del club biancoceleste è probabile che verrà fatta una richiesta di sanzioni importanti, che dovrebbero portare alla chiusura di un settore dello stadio Olimpico.

la lazio si dissocia

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All’ora di pranzo la Lazio ha pubblicato un comunicato in cui ha preso ufficialmente le distanze da quei cori: “… La S.S. Lazio ha sempre contrastato con tutti i mezzi a disposizione ogni forma di razzismo e discriminazione, mettendo in campo iniziative volte a reprimere tali fenomeni, sensibilizzando i propri tifosi su questo tema e agendo nelle sedi preposte a tutela della propria immagine. La S.S. Lazio anche oggi condanna chi si è reso protagonista di questo gesto deprecabile, vergognoso e anacronistico e offrirà come sempre la massima collaborazione alle autorità per individuare i responsabili. I tifosi della Lazio non sono razzisti e non possono essere associati a pochi individui che ledono gravemente l’immagine del club”.

IRA DI SARRI

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Ha lasciato comunque tracce profonde la sconfitta dei biancocelesti a Lecce, che segue quella di Torino, contro la Juventus, prima della sosta. Il vantaggio firmato da Immobile si è rivelato una beffarda illusione con la rimonta dei salentini grazie ai gol nella ripresa di Strefezza e Colombo. Alla ripartenza del campionato Maurizio Sarri ha dovuto constatare la persistenza dei vecchi problemi della squadra sul piano temperamentale. “Chi cazzo siamo per essere presuntuosi?”, le parole schiette del tecnico nel dopo partita di Lecce. “A parte Pedro, non ci sono giocatori che hanno vinto tutto. No, non credo che si tratti di presunzione o scarsa umiltà. Forse superficialità. Ci siamo spenti come fiammiferi. Nel secondo tempo non riuscivamo più a tenere palla…”. Il Comandante ha aggiunto: “Una partita iniziata benissimo è finita con un basso livello sul piano mentale. Quest’anno avevamo ridotto certi momenti, ma forse non siamo guariti…”. In confusione anche la panchina nella sostituzione di Milinkovic. “Mi sento responsabile, come tutti i componenti del gruppo e anche di più, visto che ho sbagliato un cambio – ha ammesso Sarri -. Se me stava parlando. Mi sono messo a guardare le palle inattive e mi sono perso l’uscita. Dopo l’1-1 avevo deciso di sostituire Basic più di Milinkovic, ma abbiano fatto casino nella comunicazione…”. E dopo Lecce la Lazio è scesa al quinto posto, agganciata dalla Roma. Con il sogno Champions che sembra adesso molto più complicato.

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