Bryan, l’addio della famiglia: “Il calcio la tua passione, hai smesso di soffrire”

Le parole dei familiari del ragazzo del settore giovanile juventino la cui scomparsa ha scosso l’ambiente bianconero e non solo: “Sabato il funerale, chi si presenta porti qualcosa di bianco”

La famiglia di Bryan Dodien, il 17enne talento delle giovanili della Juventus la cui prematura scomparsa per un tumore ha fortemente colpito l’ambiente bianconero, ha voluto ricordare il ragazzo con una emozionante lettera per condividere il proprio dolore: sabato mattina ci sarà il funerale a Torino anticipato venerdì in serata da una veglia funebre. “A tutti coloro che si presenteranno il giorno del funerale chiediamo di indossare qualcosa di bianco o vestirsi tutto in bianco e di portare un palloncino bianco”, chiede la famiglia.

L’ultima sfida

—  

“Dolcissimo Bryan — scrivono i familiari — le tante persone che hanno avuto il privilegio e la fortuna di conoscerti nella tua breve vita ti descriveranno sicuramente come un’amabile persona dall’animo gentile e generoso, un ragazzo educato, con una personalità gioiosa e una mente disciplinata nel raggiungere i tuoi obiettivi. Purtroppo ciò nonostante questo, il tuo corpo non ti ha permesso di portare a termine l’ultima sfida, quella di guarire e tornare in campo più grintoso di prima, come tu stesso dicevi. Ahimè Dio aveva altri piani per te”.

Anni infernali

—  

“I tuoi tantissimi conoscenti sono addolorati nel sapere che tu ora non ci sei più fisicamente — conclude la lettera – ma altrettanto consapevoli che finalmente stai meglio dopo tutti questi anni infernali passati a vivere nel dolore fisico costante, nell’impossibilità fisica di coltivare la tua più grande passione, il calcio, di entrare e uscire dagli ospedali e negli ultimi mesi stare quasi 24 ore al giorno sdraiato a letto senza poter vivere l’adolescenza (uno dei periodi più belli in cui si formano i ricordi più indelebili di ogni essere umano) come dovrebbe essere vissuta”.

Precedente Venezia, Aramu suona la carica: "C'è il potenziale per rialzarci" Successivo Infantino e i Mondiali ogni due anni: "L'88% dei Paesi vuole capire se sono fattibili"