Brasile, ribaltone in salsa albiceleste: tre argentini sono candidati al ruolo di ct

L’atipica collocazione del Mondiale ha rimandato di sei mesi il gran valzer delle panchine delle nazionali. Ed è per questa ragione che una volta tanto, durante la sessione invernale di calciomercato, non sentiremo solo parlare di club. E la verità è che i movimenti delle federazioni che maggiormente hanno accusato il colpo del fallimento in Qatar sono tutte di un certo spessore. A cominciare da quella portoghese che sembra intenzionata a fare di tutto per soffiare alla Roma José Mourinho che ha un contratto con i giallorossi fino al 2024. Il presidente Fernando Gomes, stando a quanto assicurano in Portogallo, si riunirà il giorno Santo Stefano con lo ‘specialone’ che, fino alla conclusione di questa stagione, potrebbe portare avanti il doppio incarico. Una volta convinto Gomes, però, Mou dovrà fare altrettanto nella capitale. In caso di fumata bianca toccherà a lui gestire il futuro in rossoverde di Cristiano Ronaldo. Niente male come battesimo, sebbene lui sia uno dei pochi ad avere la personalità necessaria per giocare col fuoco senza bruciarsi.

Brasile, Rodrygo si lascia alle spalle la cocente eliminazione

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Quello di Fernando Santos non è l’unico addio illustre. Subito dopo il Mondiale, solo per fare alcuni nomi, il Brasile ha salutato Tite, la Spagna Luis Enrique (già sostituito da Luis de la Fuente), il Belgio Roberto Martínez, il Messico Gerardo El Tata Martino, l’Olanda Louis van Gaal (sulla panchina oranje è tornato Ronald Koeman) e la Polonia Czeslaw Michniewicz. Gareth Southgate e Hans Flick sono riusciti a convincere i propri dirigenti ad affidargli un nuovo ciclo nonostante in Qatar non sia andata come entrambi avevano messo in preventivo. Il presidente della Fff, Noel Le Graet, ha invece fatto sapere che, nei prossimi giorni, si riunirà con Didier Deschamps (minacciato dal fantasma di Zizou): «Valuteremo quello che è stato fatto e quali sono i suoi desideri. Stiamo già pensando all’Europeo del 2024 e per questo ci piacerebbe archiviare questa pratica prima della fine dell’anno».

Il Portogallo pensa a Mourinho come commissario tecnico

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Una delle federazioni più attive è senza dubbio quella brasiliana che, dopo essere stata costretta a rinunciare a Pep Guardiola e Carlo Ancelotti (quantomeno sul breve periodo) sta facendo di tutto per portare sulla panchina delle Seleção un tecnico dall’altissimo profilo tecnico-tattico. Secondo quanto rivelato O Globo, infatti, i dirigenti della VerdeAmarela hanno stilato una lunga lista di allenatori top da contattare. Da Thomas Tuchel a Zinedine Zidane e Luis Enrique. Tra i papabili ci sarebbero anche, udite udite, tre argentini: Mauricio Pochettino, Marcelo Bielsa e il Muñeco Marcelo Gallardo. La sensazione, però, è che gli estremi rimedi servono a curare i mali estremi e la situazione della Seleção non è di certo disperata. E poi, per dirla tutta, a fine stagione Carletto – che ha fatto sapere che prima di ritirarsi si vedrebbe bene sulla panchina di una nazionale – potrebbe anche essere disponibile. La Federcalcio belga, invece, si è affidata a un comunicato pubblicato sulla propria pagina web, come se fosse un’offerta di lavoro qualsiasi, elencando i requisiti necessari per succedere a Martínez: «Il nuovo ct dovrà essere un “serial winner” con esperienza nella gestione di calciatori d’élite. Dovrà saper creare un gruppo unito e inserire i nostri giovani talenti. Dev’essere un esperto della tattica e basare le proprie decisioni sui dati, la tecnologia e altri parametri obiettivi». Gli interessati dovranno presentare la propria candidatura entro il prossimo 10 gennaio. In pole, oltre a Louis van Gaal e Vincent Kompany c’è anche Hervé Renard, l’unico a essere riuscito, con la sua Arabia Saudita, a battere in Qatar l’Argentina campione del mondo che, però, è stato contattato anche dal Messico e dalla Polonia.

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