Brasile-Argentina, 100 anni di tensioni e presunti scandali

Non c’è pace tra Seleçao e Seleccion, né ci potrà mai essere: tutto nasce dall’episodio di razzismo del 1920 quando il giornale scandalistico argentino “Critica” chiamò scimmie i brasiliani. Niente rettifica, giocatori che si rifiutarono di giocare e sfida amichevole… sette contro sette

Persino la Fifa riconosce che quella tra Brasile e Argentina è la madre di tutte le rivalità nel calcio. Non c’è sfide tra le due nazionali, o tra squadre di club dei due Paesi, che non si trasformi in una gigantesca battaglia. A volte, sul campo. A volte, sulle gradinate dello stadio. A volte, tra le strade. Non c’è pace tra Seleçao e Seleccion, né ci potrà mai essere perché sarebbe come ammettere che Caino e Abele furono buoni fratelli che andavano d’amore e d’accordo. Chi sia Caino e chi sia Abele dipende, ovviamente, dal punto di osservazione: non è mai semplice attribuire responsabilità e colpe. Se si ascolta un argentino, dirà che i brasiliani sono i suoi peggiori nemici; e se si ascolta un brasiliano, sosterrà che gli argentini sono i più cattivi del continente, anzi del mondo. Trovare un equilibrio, in questa storia, è praticamente impossibile. 

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