Brahim Diaz, il 10 classico che ha incantato Pioli. E la Spagna ci pensa

Il trequartista del Milan sta maturando e il c.t. Luis Enrique non risparmia complimenti. Lui cerca la consacrazione definitiva con i rossoneri

Questa è una storia di numeri pesanti, difficoltà di mercato e dubbi felicemente svaniti, almeno per ora. Perché Brahim Diaz si è dimostrato più che adatto al ruolo di trequartista e il dieci sulle spalle non pare condizionarlo affatto, come aveva promesso in estate e ripetuto spesso. “Mi piace prendere delle responsabilità”. Detto, fatto. Il trequartista piccolino si fa notare anche quando non gioca, nel senso che la sua assenza provoca evidenti difficoltà al Milan. Contro lo Spezia prima panchina, fisiologica dopo tanti minuti giocati, e gli spunti giusti per cambiare la partita appena entrato in campo. Sei gare di campionato, tre gol, e una prima apparizione scintillante a San Siro in Champions contro l’Atletico dopo il gol segnato in trasferta a Liverpool. Brahim Diaz si è preso il Milan in pochi mesi: oggi Pioli avrà per la prima volta a disposizione Messias, ingaggiato dal Crotone nel finale di mercato per dare il cambio al ragazzo spagnolo. Ma se continua così, Pioli avrà più di un ripensamento, probabilmente, prima di tenere Brahim in panchina.

Caccia al gol

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Brahim è un trequartista classico e insieme moderno, con una spiccata tendenza al gol: sa farsi trovare pronto come centravanti, è bravo a inserirsi oltre che a lanciare i compagni e per il momento la corporatura minuta non gli ha creato alcun problema. Certo, quando il calcio diventa molto fisico, può pagare un po’ il prezzo dello scontro, ma la velocità anche in quei casi per ora ha fatto la differenza, ed è sulla sua velocità che Pioli conta anche oggi per far scorrere le trame di gioco contro l’Atalanta. I ritmi a Bergamo saranno indubbiamente altissimi, ma Brahim non è il tipo che si spaventa. In questi giorni poi è stato elogiato anche dal c.t. della Spagna Luis Enrique: non è stato convocato, ma potrebbe avvenire presto. “Si sta avvicinando a quello che chiediamo. Sta facendo bene al Milan e sono contentissimo per lui”, ha detto il c.t.. Dopo una prima stagione quasi di studio, fra Brahim e il Milan è intesa quasi perfetta e il percorso di crescita continua. Complimenti sono arrivati anche dal c.t. della Under 21 De la Fuente, che questa volta ha preferito dargli un turno di riposo. “Ha talento e ambizione e adesso ha la possibilità di dimostrare il suo potenziale. Vorrei che in Spagna ci fossero più calciatori di questo livello, farebbero bene al calcio spagnolo”.

Uno del gruppo

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Intanto Brahim Diaz fa il bene del Milan che oggi torna sul campo dove tutto è cominciato. A Bergamo, nel dicembre 2019, la squadra di Pioli toccò il fondo e cominciò a risalire. A Bergamo, nel maggio scorso, il Milan strappò all’Atalanta il secondo posto in campionato e si assicurò la qualificazione alla Champions League dopo sette anni di attesa. Brahim c’era, giocò un’ora prima di essere sostituito da Meitè e alla fine in campo era l’immagine dell’allegria. “Sono fatto così, vivo tutto con passione”. Se va avanti di questo passo, il Milan dovrà faticare a discutere con il Real Madrid nell’estate del 2023, quando scadrà il prestito biennale con diritto di riscatto per il Milan a 22 milioni e controriscatto per il Madrid a 27. Formula che dice tutto e nulla, perché un modo per tenersi stretto Brahim c’è: contare sulla sua voglia di restare e farlo sentire un giocatore importante. Esattamente quello che è adesso.

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