Borussia Dortmund-Siviglia 2-2: commento al risultato partita

DORTMUND (Germania) – Nessuno riesce a fermare Haaland, che a 20 anni è già nella storia della Champions League (20 gol in 14 presenze): con la sua quarta doppietta di fila (nessuno prima di lui ci era riuscito) trascina il Dortmund ai quarti di finale e conferma le sue doti da ‘predestinato‘. Inutile poi la rimonta del Siviglia, che si ferma a un gol dalla qualificazione dopo aver ripreso i tedeschi con due gol di En-Nesyri: il 2-2 agguantato nel finale non basta infatti agli spagnoli eliminati dopo il ko per 3-2 incassato nel match di andata.

Borussia Dortmund-Siviglia 2-2: tabellino e statistiche

Le scelte dei tecnici

Al Signal Iduna Park (una volta noto come Westfalenstadion) sono Akanji, Schmelzer, Sancho e Witsel gli indisponibili di Terzic che non regala sorprese nel 4-3-3 previsto alla vigilia, con l’ex juventino Emre Can e Hummels centrali di difesa e il fenomenale Haaland a guidare il tridente completato da Thorgan Hazard e Reus. Una sorpresa c’è invece negli andalusi di Lopetegui, schierati a ‘specchio’ ma con Rakitic a fare compagnia in panchina al Papu Gomez: in mediana tocca a Oscar Rodriguez mentre davanti sono l’ex milanista Suso e Ocampos a spalleggiare il marocchino En-Nesyri.

È sempre Haaland

Ed è proprio Ocampos a scaldare subito i guanti di Hitz dopo un errore di Emre Can, mentre il Dortmund cerca di spezzare l’iniziale assalto ospite con una conclusione dalla distanza di Dahoud parata da Bono. Il Siviglia però insiste e lo fa ancora con Ocampos, che va via in tunnel a Emre Can e innesca il destro dell’impreciso Suso: palla a lato non di molto (17′). I tedeschi accettano il copione e non si fanno pregare se c’è da metterci la gamba, come fa Morey che si becca il giallo per una dura entrata su Oscar Rodriguez, rendendo così sterile il possesso palla avversario. E subito dopo aver murato una conclusione di Ocampos, il Borussia va a colpire al primo vero affondo: troppo leggera la fase di uscita del Siviglia che perde palla sulla propria trequarti, Dahoud imbuca per capitan Reus sul cui cross arretrato c’è Haaland (fin lì mai servito) a spingere in rete. Gli andalusi accusano il colpo ma non si arrende il solito Ocampos, che ci riprova dal limite trovando però la respinta di Dahoud: inutili le proteste dell’argentino sul tocco col braccio, che era attaccato al corpo.

Dopo il riposo accade di tutto

Si va al riposo col Dortmund avanti 1-0 e in avvio di ripresa (al via senza cambi) succede di tutto. Protagonista, nemmeno a dirlo, è Haaland che prima manda al tiro Thorgan Hazard (palla a lato di un soffio) e poi va in gol di prepotenza, resistendo all’urto di un avversario che va giù nel tentativo di contenerlo. Il norvegese esulta ma l’arbitro turco Cakir va al Var dove, mentre riguarda l’azione, gli segnalano una trattenuta di Koundé sullo stesso Haaland nell’azione precedente a quella del gol che non viene così convalidato. Il direttore di gara indica infatti il dischetto e ammonisce il difensore francese, con il centravanti si presenta dagli undici metri e viene ipnotizzato da Bono che para dopo essersi però mosso in anticipo secondo l’arbitro. Il rigore va ripetuto: stessa rincorsa rallentata e stesso angolo scelto da Haaland che stavolta segna e va a esultare in faccia al portiere (come quest’ultimo aveva fatto poco prima con lui), scatenando un piccolo parapiglia che costa un giallo al sivigliano Jordan ma anche a lui che intanto esulta per la doppietta (nessuno prima di lui era riuscito a segnarne quattro di fila in Champions).

A Lopetegui non basta En-Nesyri

Se la strada era già in salita ora sembra senza uscita per la squadra di Lopetegui, che però prova a cambiare il corso della storia togliendo Jordan e Ocampos al 60′ per gettare nella mischia il Papu Gomez e Luuk de Jong. Ed è proprio quest’ultimo, poco dopo il suo ingresso, ad andare giù in area su un’inutile spinta di Emre Can: è rigore ed arriva così dopo un’ora e dal dischetto il primo tiro di En-Nesyri, che con un sinistro potente fa 1-1 e riaccende le speranze dei suoi. Servono due gol ora al Siviglia, che spinge con il vivace Papu Gomez ma lascia spazi alle ripartenze dei tedeschi fermati con le cattive da Oscar, Fernando e Diego Carlos che finiscono così sul taccuino di Cakir. I minuti intanto passano e nel Siviglia c’è spazio anche per Rakitic (dentro nel finale con Oliver Torres e El Haddadi), Hitz si fa trovare pronto su una conclusione di Koundé come fa il sivigliano Bono su Dahoud. La zampata di En-Nesyri al 94‘ è l’ultimo brivido ma non basta agli andalusi: finisce 2-2 e ai quarti va il Dortmund, che con un Haaland così può permettersi di sognare.

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