Bonucci: “Vogliamo la finale per Spinazzola. Morata? Colpito dalle minacce”

Il centrale azzurro: “In una semifinale non ci sono favoriti, la Spagna è in crescita a livello mentale. Immobile ha fatto arrabbiare i belgi? Ci abbiamo riso su…”

Leonardo Bonucci c’era. A Kiev, quando la Spagna travolse l’Italia nella finale degli Europei 2012, e anche a Parigi, quando nel 2016 furono gli azzurri di Conte a prevalere sulla Roja. Per lui questa semifinale a Londra sarà una partita particolare. “Di Kiev ho un ricordo amaro, arrivammo in fondo con le pile scariche, a corto di fiato e di idee e il risultato fu giusto, ce la siamo giocata solo in parte”, dice il centrale azzurro in conferenza stampa alla vigilia del match di Wembley.

“In Francia eravamo consapevoli che col nostro modo di interpretare la gara avremmo potuti metterli in difficoltà”. Domani, però, sarà diverso: “Mi aspetto una partita aperta, in semifinale non ci sono favoriti. Entrambe le squadre vorranno mettere in campo la propria idea di gioco. Dovremo stare attenti quando riconquistano palla, hanno giocatori di qualità davanti”.

Morata

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Uno di questi è Alvaro Morata, bersaglio di critiche pesantissime durante questo torneo da parte dei tifosi spagnoli. Bonucci non si spiega questo trattamento, sebbene in carriera talvolta abbia vissuto esperienze simili a quella del compagno in bianconero: “Alvaro è un amico, a Torino spesso siamo insieme. Mi ha colpito molto quello che ha subito e che tutti noi subiamo – riflette -. Ci sono passato, so cosa significa leggere e sentire certe minacce. Gli sono sempre stato vicino, Alvaro è un bravo ragazzo, un grande padre, un buon amico, un grande calciatore. Credo che sia uno dei migliori centravanti del mondo e fortunatamente durante la stagione è in squadra con me”.

Per l’altro Leonardo

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Domani servirà arginarlo, anche perché c’è una finale da dedicare a chi non potrà giocarla: “Vogliamo arrivarci per Leonardo Spinazzola, lui ci ha dato l’energia per arrivare fino in fondo e se siamo qui lo dobbiamo anche a lui”. Servirà una mano dal partner di sempre, quel Chiellini con cui divide il centro della difesa. E non solo quello: “Nelle ultime due stagioni io e Chiellini abbiamo giocato poco insieme”, continua Bonucci. “Quando siamo accanto l’uno all’altro però viene tutto naturale, ci conosciamo a memoria. Insieme riusciamo a dividerci i compiti, sia come aiuto alla squadra che come leadership”.

Ciro

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Per la Spagna c’è ovviamente grande rispetto: “Luis Enrique ha dato idee ben precise a livello di testa alla squadra, è stata criticata ma lui ha fatto scudo e ha unito il gruppo. Si vede che è una nazionale coesa e questa sarà la difficoltà maggiore per noi. La Spagna è forte a livello mentale, ma se l’Italia gioca come ha fatto nelle ultime 30 partite domani ci potremo togliere una grande soddisfazione, abbiamo intrapreso un percorso con un’idea di gioco precisa”. Aspettando il riscatto di Ciro Immobile, bersagliato dalle critiche per essersi rialzato di scatto al gol di Barella col Belgio, dopo essere rimasto a terra dolorante: “Sono cose che in campo succedono, Ciro si è sentito toccare ed è andato giù. Poi le emozioni in campo, con il gol, hanno fatto il resto ma lui è una persona molto corretta. Lo abbiamo preso in giro anche noi, ma è finita lì”.

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