Bonucci: “Penalty in azzurro? Pronto a tirarli, ma il rigorista è Jorginho”

Il difensore della Juve alla prima doppietta in carriera: “Se me l’avesse chiesto l’avrei tirato senza problemi. Se servisse in futuro? Sicuramente ci sarò”

“Una settimana fa il rigorista era Jorginho, era giusto che lo tirasse lui”. La prima doppietta in carriera Leonardo Bonucci, capitano della Juventus (senza Chiellini e Dybala) nonostante la querelle-divertissement estiva sulla fascia, la celebra di rigore alla presenza numero 402 in Serie A. Due su due dal dischetto, da rigorista vero, così è inevitabile che la mente va al rigore sbagliato da Jorginho contro la Svizzera che ha tenuto l’Italia per ora fuori dal Mondiale in Qatar. “Se me l’avesse chiesto l’avrei tirato senza problemi, ma il rigorista era lui, quindi giusto così. Dobbiamo pensare a lavorare di giorno in giorno per arrivare a marzo nella nostra forma migliore”. E se servisse tirarlo in futuro in azzurro, Bonucci c’è? “Sicuramente sì”.

Chi segna

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Rigorista della Juve in assenza di Dybala, Bonucci è a quota tre penalty stagionali tirati e segnati dopo quello nel 3-2 contro la Sampdoria. Prima, in carriera, aveva tirato in partita solo il rigore dell’1-1 contro la Germania ai quarti di Euro 2016 (poi eroso dal penalty sbagliato pochi minuti dopo, tra quelli costati allora l’eliminazione ai rigori). Il fatto che nessun difensore abbia segnato più gol di lui dal 2010 a oggi (27) è un motivo di vanto. Il fatto che con tre reti in stagione, compreso il rigore alla Samp, sia il capocannoniere del campionato della Juve in coabitazione con Dybala è un motivo di riflessione: “Abbiamo creato qualche situazione importante anche con gli attaccanti, ricordo Morata nel primo tempo e Kean nel secondo – ha detto Bonucci ai microfoni di Dazn -: loro fanno un grande lavoro poi l’importante è portare a casa la vittoria, poi se segnano gli attaccanti o i difensori l’importante è segnare, sono sicuro che acquisiremo più determinazione, cattiveria e sicurezza in noi stessi”.

Zero gol subiti

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Però Leonardo Bonucci di mestiere fa il difensore e per la seconda gara di fila in campionato dopo la Fiorentina (lui era in panchina) la Juve ha chiuso senza gol subiti. C’entra certo l’assenza di Immobile, ma il dato di due soli tiri concessi e uno solo nello specchio della porta fa effetto: secondo i dati Opta è stata la 150ª partita di Serie A con lui in campo per tutto l’incontro in cui la sua squadra non ha subito gol: “Era una vittoria fondamentale, dopo la sosta sono sempre partite difficili, ma sappiamo che con questo approccio alla partita e spirito di sacrificio le partite dipendono da noi, siamo stati bravi a concedere poco alla Lazio, fare due gol e portare a casa i tre punti – conclude Bonucci -. Quando sei la Juve e fai il percorso che abbiamo fatto noi all’inizio è giusto prendersi le critiche ma devono solo darci lo stimolo per migliorare. Abbiamo dimostrato nelle grandi partite che con un determinato spirito i risultati li porti a casa. Quindi sta a noi mantenere lo spirito di stasera da qui in avanti”.

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