Bonera: “Mai sentito solo. Pioli virtualmente con noi. Ibra è un capogruppo”

L’ex difensore e attuale collaboratore tecnico rossonero sostituisce Pioli e Murelli, entrambi positivi al coronavirus. Ecco le sue parole alla vigilia della sfida del San Paolo col Napoli

Non lasciatevi ingannare dalle apparenze. Domani sera, in panchina al San Paolo, non ci saranno né Stefano Pioli né il suo vice Giacomo Murelli, ma il sostituto Daniele Bonera lo dice subito: “In questi giorni non mi sono mai sentito solo, il contatto con il mister è stato costante. In allenamento ho avuto carta bianca”. Per la prima assoluta da allenatore dell’ex centrale rossonero, alla seconda stagione da collaboratore nello staff tecnico, il destino si è divertito a scrivere una trama da romanzo: Bonera alla guida del Milan, con Ibra in campo a trascinare la truppa e Gattuso dall’altra parte, allenatore di quel Napoli che punta allo scudetto e che testerà le ambizioni tricolore della capolista. Tutti e tre erano in campo con il Diavolo che vinse al San Paolo dieci anni fa, nell’anno dell’ultimo scudetto, e l’orologio rossonero sembra essersi fermato lì: da allora nessun successo in casa del Napoli. “Sono molto felice di ritrovare Rino e di tornare in quello stadio – ricorda Bonera −, vincemmo una partita difficile e poi sappiamo tutti come è andata a finire… Quella di domani non sarà decisiva, manca davvero ancora troppo: è un piccolo tassello e io credo molto nella responsabilità dei giocatori. La partita è apertissima e incideranno tante variabili, ma noi andremo a Napoli per imporci, su questo non ci sono dubbi”.

MISTER, MI SENTI?

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La situazione, con Pioli in isolamento nel suo appartamento a Milano causa Covid, è eccezionale e il match profuma di scudetto, ma Bonera mantiene sangue freddo come quando scendeva in campo da calciatore: “Se ci sarà più pressione su di me o sui giocatori? Convivo con la pressione da quando ho esordito in Serie A a 18 anni. I ragazzi devono fare quello che hanno fatto finora, siamo contenti di come lavorano. Siamo tutti sotto pressione ma tutti molto tranquilli”. Anche per questo, forse, il piano di azione con Pioli durante la partita non prevede un filo (troppo) diretto: “Ne abbiamo parlato, vogliamo evitare che si crei confusione. Faremo sicuramente un punto prima dell’inizio e un check all’intervallo”.

IBRA, CALHA E REBIC

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Sereno e fiducioso, questo Bonera in versione allenatore, lo è davvero: racconta dei benefici prodotti dalla sosta, che “ha creato un clima più disteso”, e del segnale dato dai nazionali che “si sono ripresentati subito a Milanello anche solo per un saluto o per una terapia, questo dà l’idea di quanto il gruppo sia maturato e si sia responsabilizzato e ci riempie di orgoglio”. Tra chi ha ricaricato le batterie c’è anche Ibra, apparso stanco dopo il Verona: “Aveva bisogno di staccare mentalmente, ma si è ripresentato come sempre, da capogruppo, sappiamo quanto sia importante per noi. I rigori? Li tirerà Kessie, se lo ha detto Zlatan io alzo le mani”. Accanto allo svedese tornerà Rebic dal primo minuto – “non è ancora al 100 per 100 perché il problema al gomito lo condiziona nella gestualità” – mentre alle sue spalle inventerà Calhanoglu, apparso in calo nelle ultime uscite. A chi gli chiede se nel rendimento del turco possa incidere la sua situazione contrattuale (Calha è in scadenza di contratto e non sono arrivate fumate bianche in chiave rinnovo), Bonera risponde così: “Siamo contentissimi del rendimento di Hakan, nell’aspetto contrattuale non entro ma lui è uno dei giocatori che ieri mi ha fatto capire che tiene a questa maglia”. E se lo dice uno che l’ha indossata con successo per nove stagioni, c’è da fidarsi.

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