Bologna, quei vuoti da riempire

Abbiate pazienza: è il Bologna d’agosto. Da completare. Da rinforzare. Con – minimo – un difensore e un attaccante, come ha rivelato la partita con il Verona, una paradossale festa per il ritorno degli amatissimi rossoblù al Dall’Ara. Molti non capiranno, io che conosco la passione e la competenza dei bolognesi mi spiego benissimo perché si sono divertiti non cercando il dettaglio casalingo, ma godendosi una vera partita di calcio.  

Henry risponde ad Arnautovic: Bologna-Verona finisce in parità

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Henry risponde ad Arnautovic: Bologna-Verona finisce in parità

 
Nel primo tempo – cominciato alla grande con un gol di Arnautovic che ormai è per tutti i fedeli San Marko – le due squadre hanno mostrato tutti i pregi e tutti i difetti, rivelando qualità offensive più che dignitose e confermando preoccupazioni difensive, praticamente annullate sul fronte rossoblù dall’ennesima brillante esibizione di Skorupski. Quando Henry ha pareggiato al 42’ Mihajlovjc e Cioffi hanno praticamente organizzato un’altra partita. È vero che il Bologna era riuscito ad andare in vantaggio con un bel contropiede, con un Orsolini fin leggiadro, ma il Var ha detto fuorigioco. E così sia. Al proposito, ecco una paterna raccomandazione ai giocatori, potenziali bomber, potenziali vittime della Var, come Orsolini: quando segnate – rigori a parte – evitate di gioire, lasciate perdere baci e abbracci, giri di campo e magliette al vento. Rischiate di far la figura dei coglioni mentre l’arbitro spegne il gol, il vostro sorriso, la gioia dei tifosi. Studiate manifestazioni contenute, gesti dubbiosi, assumete pose composte. Dopo il Var, fate voi. Non ho un prontuario sentimentale. E non sono obiettivo: io la Var la odio.  
Bella partita, dicevo, nel secondo tempo, con duelli pregevoli a centrocampo, ribaltamenti di fronte efficaci. Soprattutto con azioni importanti dei veronesi. Diciamo la verità: la batosta del Bentegodi aveva fatto pensare anche a un Verona dimesso, e invece ora sappiamo- soprattutto dopo il successo sul Monza – che il Napoli è una macchina da guerra.  
Tornando al Bologna, merita comunque un incoraggiamento per come ha saputo portare a termine una partita diventata sempre più difficile non solo per il gol annullato ma anche per l’espulsione di Orsolini, un bel giocatore che non esprime mai un senso di completezza. Come quando si fa espellere per un fallo da scarpone che scarpone non è. Dicevo all’inizio: al Bologna mancano un difensore/organizzatore, un elemento di sicurezza, e un attaccante veloce, manovriero, imprevedibile. A forza di tiri da lontano il gol diventa impossibile. Un complimento solitario a Medel: che bello il calcio dei combattenti. 
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