Bologna, per Mihajlovic un mercato solo in “prestito”

BOLOGNA – Quando non ci sono i soldi, o meglio, quando il proprietario decide che non è il momento di tirarne fuori ancora avendone già tirati fuori tanti, è come se ti trovassi di fronte a un bivio se vuoi o devi fare mercato. La prima via che puoi percorrere è quella delle idee da rendere concrete con la formula del prestito (o secco o con diritto di riscatto), nel senso che devi saper individuare quei rinforzi che in altre squadre non trovano spazio e che di contro nella tua potrebbero diventare costruttivi. La seconda è più traumatica, perché devi mettere in vendita almeno uno dei tuoi tesori di famiglia. Vuoi mantenere quelli che da sempre sono stati i tuoi principi, e cioè non sei disposto a lavorare per le altre società e neanche a far sottoscrivere contratti lunghi a calciatori di trent’anni e di conseguenza preferisci investire?

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In questo caso non ti resta (appunto) che sacrificare il talentino per il quale ricevi un’offerta importante. In poche parole, ti autofinanzi il mercato in entrata con i soldi di quello in uscita, vendi prima per ripianare e poi per fare nuovi investimenti. Ma qui casca l’asino, perché un conto è vendere bene come fa di solito l’Atalanta o come ha fatto il Verona nella passata estate e un conto sarebbe svendere quello che hai fatto passare come il fiore all’occhiello di un tuo mercato precedente, perché né TomiyasuSchoutenVignatoSkov Olsen e neanche Svanberg, no, nessuno di loro meriterebbe di essere messo in saldo. Non parliamo di Barrow e Dominguez perché fare una plusvalenza sia con l’uno che con l’altro sarebbe complicato, visto quanto sono costati.

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Vendere, ma non in saldo

La traduzione di questa lunga premessa è la seguente: convinti come siamo che Walter Sabatini e Riccardo Bigon per niente al mondo molleranno uno dei loro gioiellini per una cifra che non valga fino in fondo le loro potenzialità, o nel frattempo arriverà un’offerta molto significativa che è consigliabile prendere in considerazione oppure questi talentini resteranno a Casteldebole e il Bologna farà in entrata quello che potrà fare. In base, ecco il punto, sia a quelle che sono le (poche) disponibilità economiche che le necessità della squadra. Dopo aver parlato, è evidente, con lo stesso Sinisa Mihajlovic, che potrebbe anche decidere di rimanere con questo organico, pur di non perdere uno dei propri giocatori. Per il momento va sottolineato come a Bigon non siano arrivate proposte da indurlo in tentazione, tanto è vero che ha già fatto sapere al Parma di non essere disposto a dare come contropartita tecnica per Roberto IngleseVignatoSkov Olsen in prestito, e probabilmente non ne arriveranno a gennaio, perché tante altre società italiane sono messe come il Bologna, potendo fare […]

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