L’Orso c’è, l’Orso non c’è. E attenzione, non ci riferiamo tanto al comportamento dentro il campo di Riccardo Orsolini quanto alla sua eventuale presenza, perché con Thiago Motta finisci per conoscere quelle che sono le sue scelte solo un’ora prima dell’inizio delle partite. E quello che vale per l’Orso, vale almeno per altri 7 o 8 rossoblù. All’atto pratico si contano sulle dita di una mano quelli che te li aspetti nell’undici e nell’undici poi effettivamente ci sono. Almeno fin qua Beukema, Ferguson, Zirkzee, Freuler, poi riga. Ora, uno potrebbe pensare che Orsolini è andato in panchina contro l’Inter non avendo brillato nel primo tempo di Atalanta-Bologna quando fu sostituito nell’intervallo, ma vai a sapere quello che è passato per la testa di Thiago, anche perché (ad esempio) dopo essere entrato negli ultimi minuti di Milan-Bologna e aver segnato il rigore del 2-2 ecco che non fu utilizzato la partita successiva. E allora non è escluso che il discorso sia anche un altro, e cioè che le decisioni dell’allenatore rossoblù siano soprattutto figlie della strategia che vuole portare avanti, anche alla luce di quelle che sono via via le caratteristiche tecniche e tattiche dei dirimpettai. Vedi quello che è accaduto sabato passato contro l’Inter, quando Thiago ha scelto Odgaard come esterno di destra lasciando in panchina due esterni veri come lo stesso Orsolini e Ndoye.
Motta, contro l’Empoli tutto su Orsolini
Nella fatal Empoli, dove il Bologna non ha mai vinto in campionato e negli ultimi due anni è come se fosse partito addirittura dallo 0-1, autorete di Lucumi al primo minuto nel campionato passato, sempre autorete di Bonifazi al primo minuto nel campionato precedente, e per la cronaca il Bologna ha perso entrambe queste partite, Thiago Motta non potrà contare su Joshua Zirkzee che contro l’Inter ha riportato una lesione al bicipite femorale della coscia sinistra e allora è immaginabile che non voglia rinunciare a Orsolini, che più degli altri calciatori di attacco del Bologna ha il gol addosso. Non dimenticando poi che lo scorso anno gli fu annullato (giustamente) proprio a Empoli per un tocco di mano nel controllo del pallone un grande gol da fuori area e che poi firmò il gol della bandiera su rigore e che soprattutto in questo campionato, nella partita di andata chiusa 3-0, l’Orso ha firmato una tripletta, portandosi a casa il pallone. No, figuratevi se Thiago guarda a quella che è la tradizione e a quello che è successo contro l’Empoli al Dall’Ara per costruire la squadra, certo è che in una partita possibilmente da vincere (nonostante le inevitabili difficoltà che dovrà attraversare) per poter riprendere la marcia verso la Champions League uno come l’Orso fai fatica a lasciarlo in panchina quando (appunto) ti manca il talento olandese, che per il Bologna è il regista dell’attacco e non solo la prima punta.
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